Non è una novità, a tutte le latitudini italiche, che le nuove amministrazioni tendono a demolire sistematicamente tutto quello che avevano fatto i predecessori. A Ponza la regola non fa eccezione. Nel sacro nome della legalità, con una furia iconoclasta degna di miglior causa, il nuovo Consiglio Comunale di Ponza ha cancellato in un colpo solo, alcune delle poche ‘regole’ che erano state scritte dalle amministrazioni di Ponza dopo il PRG del 1983. Come a Ponza tutti sanno, sono stati abrogati il Regolamento del Demanio Marittimo, il Piano Utilizzo Arenili (PUA) e il Piano Particolareggiato del Porto(PUOC). Sorvoliamo sulle motivazioni scritte in delibera che parlano di autotutela (?) e su quelle aggiunte dal sindaco che ha definito questi strumenti come “l’origine di tutte le illegalità”, ma – dopo aver notato che l’assessore al Demanio Giosuè Coppa non ha aperto bocca in un consiglio dedicato per la maggior parte ad argomenti strettamente connessi alla sua delega – cerchiamo di capire come viene letta questa operazione, dai vari soggetti direttamente coinvolti.

I noleggiatori e gli operatori turistici balneari di Le Forna, interpretano la cosa come un atto ‘ostile’ nei loro confronti, la pietra tombale sulle loro speranze di avere uno straccio di autorizzazione per regolarizzare, seppure provvisoriamente la loro posizione essendo venuti a mancare gli strumenti che lo permettevano ( Regolamento Demaniale e PUA).

Ciò nonostante, dicono di non avere alcuna intenzione di mollare, e promettono una lotta dura in difesa del loro diritto al lavoro, che con l’illegalità non c’entra nulla. Aspettano ancora “ i due assessori regionali” per un tavolo tecnico di confronto con i cittadini, promessi sull’isola già per lunedì scorso dalla Polverini e Vigorelli, dietro il palco del Premio Caletta, presenti padre Salvatore e Tartaglione della Confocommercio. A proposito, qualcuno ha notato con rabbia come , mentre modesti lavoratori dimostravano per un ‘tozzo di pane’, qualcuno dal palco del Caletta parlava di grandi abbuffate fatte quel giorno. Una gaffe o la prova di poco rispetto per i cittadini?

Infine, una voce dal fondo: “Ma se le autorizzazioni stagionali sono illegali, come mai ne è stata firmata una alla Libera Navigazione nella Stazione Marittima, che sempre Demanio è?

 

Ma le revoche non preoccupano solo gli operatori di Le Forna, colpiti nell’immediato. Anche quelli del Porto sono molto perplessi e temono seriamente per il loro futuro. Dicono : Se l’obiettivo dichiarato dell’amministrazione è quello di portare avanti l’iter approvativo del Piano Regolatore Portuale del 2004, tutte le attività demaniali del porto sono a forte rischio dopo la cancellazione degli unici strumenti che ne certificavano l’esistenza. E’ noto infatti che nella versione attuale del PRP non sono previste le storiche attività nautiche dei ponzesi.

Insomma fornesi e ponzesi accomunati da un unico destino? Magari Vigorelli riuscirà dove fin’ora tutti avevano fallito: fare degli abitanti di Ponza un popolo… unito.

 

Portofranco

 

 

 

 


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