«Sulla crisi della Pozzi Ginori è necessario trovare una mediazione tra parte pubblica, sindacati ed azienda per consentire alla società di riprendere i ritmi produttivi ed evitare mobilità ed esuberi. Ma al contempo è altrettanto necessario iniziare a ragionare sul futuro e sui termini di rilancio del territorio». Lo afferma Cristian Leccese, coordinatore del Pdl cittadino il quale spiega che «la vicenda degli esuberi dichiarati dalla Sanitec di Gaeta rappresenta l’evidente crisi economica mondiale ma che si avverte ancor più in Italia dove le Aziende sono penalizzate dall’altissima tassazione, dall’elevato costo del lavoro, dalla mancanza di infrastrutture, dal ritardo della giustizia nonché dall’eccessiva burocrazia della Pubblica Amministrazione».

Ma Leccese individua anche responsabilità in ambito locale dovute alla scarsa o mancata attenzione che la politica comunale ha concesso alla materia dello sviluppo economico e sociale del territorio. «Da venticinque anni – osserva – la politica gaetana non riesce a disegnare una visione chiara di sviluppo economico della nostra Città, non occupandosene o, peggio ancora, speculandoci sopra. Da venticinque anni non si riesce a pianificare la riconversione delle aree industriali e, peggio ancora, non si riesce ad indicare la strada di sviluppo del nostro territorio».

In una situazione del genere, secondo il coordinatore pidiellino, è pressoché inevitabile che «le Aziende presenti nella Città, volute dalla politica dell’immediato dopoguerra, sono votate alla crisi, non avendo né la possibilità di riconversione né di potenziamento e di crescita: le uniche alternative sembrano purtroppo quelle della mobilità e dei licenziamenti». E aggiunge: «Saremo fortunati se almeno qualche Azienda decidesse di rimanere ancora in Città, evitando la completa chiusura degli stabilimenti. La sfida del futuro e di una possibile ripresa economica del nostro territorio sta quindi non solo nella speranza delle grandi riforme nazionali, ma soprattutto nell’intelligenza della classe politica gaetana di indicare la strada per sviluppare il territorio, dando risposte e prospettive concrete agli operatori ed ai cittadini». Dal 1989 è in atto a Gaeta un serrato confronto sulla riconversione delle aree industriali, dibattito che ancora oggi presenta molti lati oscuri e interrogativi, essendo trascorsi moltissimi anni e cambiate le necessità di tipo economico e sociale.

Quanto ancora dobbiamo attendere prima di avere una visione chiara di sviluppo della Città? «Alcuni candidati sindaci – conclude Leccese – hanno un trascorso politico ventennale alle spalle e dovrebbero assumersi la responsabilità di dire cosa hanno fatto, prima di riempirsi la bocca di buoni propositi per il futuro. Infine, bisogna rimarcare che la sfida del futuro sta anche in un altro principio: quello di individuare ed adattare un modello imprenditoriale meno attento ai profitti ed alle speculazioni e più incentrato sulla qualità dei prodotti/servizi, sul benessere e sulle migliori condizioni lavorative nonché una maggiore sinergia con l’intero territorio e le stesse Pubbliche amministrazioni».

CS/pdl


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