Con il programma del candidato Sindaco Francesco Ferraiuolo della lista “Ponza nel Cuore” completiamo la pubblicazione dei programmi elettorali dei candidati a Sindaco di Ponza. Precisiamo ancora una volta che sono stati pubblicati nell’ordine in cui ci sono pervenuti.

PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DELLA

LISTA “PONZA NEL CUORE”

CANDIDATO A SINDACO PROF. FRANCESCO FERRAIUOLO

Le istituzioni, in generale, hanno perso la capacità di rispondere adeguatamente alle esigenze legittime dei cittadini.

A questa situazione, deve aggiungersi una progressiva perdita di credibilità della classe politica e dei partiti, che rende arduo il compito di spingere i cittadini ad impegnarsi nella gestione della cosa pubblica.

A Ponza, poi, il cattivo governo dell’Isola ed il ciclone giudiziario che ha portato alla decapitazione dell’Amministrazione Comunale ed al conseguente Commissariamento della stessa, la situazione sopra descritta ha raggiunto i minimi livelli.

Tuttavia, pur in un clima di sfiducia generalizzata, con grande senso di responsabilità civica ed amore per l’Isola, si è costituito il gruppo promotore “Ponza nel cuore”, che ha dato luogo ad una lista formata da un insieme di persone, molto motivate e decise a profondere il proprio impegno per risollevare le sorti del Comune, rappresentativo della realtà del tessuto sociale isolano.

La lista “Ponza nel cuore” propone un’azione amministrativa che abbia prioritariamente lo scopo del soddisfacimento dei bisogni fondamentali della gente, con riferimento proprio a quelli legati alla particolarità della condizione isolana.

Ogni azione verrà perseguita per assicurare a ciascuno i diritti derivanti dall’essere cittadino, con imparzialità ed equità, applicando correttamente le leggi ed i regolamenti e con assoluto spirito di servizio per la collettività.

L’azione amministrativa sarà sempre ispirata ai principi di pubblicità, trasparenza, legalità e solidarietà.

Per la sua corretta ed efficace esplicazione, sarà necessario riordinare e rendere efficace e funzionale la macchina amministrativa:

  1. mediante un’organizzazione strutturale articolata in uffici anche appartenenti ad aree diverse, collegati funzionalmente al fine di conseguire gli obiettivi assegnati;

  2. mediante l’analisi e l’individuazione della produttività e dei carichi funzionali di lavoro e del grado di efficacia dell’attività svolta da ciascun elemento dell’apparato, compresa l’individuazione della responsabilità strettamente collegata all’ambito di autonomia decisionale dei soggetti.

  3. mediante il superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro e massima flessibilità delle strutture e del personale.

Si dovrà, inoltre, promuovere e realizzare il miglioramento delle prestazioni del personale attraverso l’ammodernamento delle strutture, dotando gli uffici delle attrezzature più adatte allo scopo con particolare riguardo ai sistemi informatici, curando la formazione, la qualificazione professionale, l’incentivazione e la responsabilizzazione dei dipendenti.

Particolare cura sarà messa per riallacciare i buoni rapporti con tutte le Istituzioni pubbliche e private, purtroppo deteriorati dalle passate amministrazioni dell’ultimo quindicennio, e migliorare l’immagine dell’Isola in Italia e nel mondo.

Il continuo spopolamento in atto si dovrà frenare attraverso incentivazioni premianti la residenzialità ma si potrà invertire la tendenza, nel medio – lungo termine, con la messa in campo di un progetto di sviluppo socio-economico che vede

  1. nell’ampliamento del porto di Ponza e nella realizzazione del porto turistico di Le Forna con la conseguente loro gestione;

  2. nella sistemazione dell’area ex Samip e nella sua riconversione ad attività turistiche, sportive e ricreative (mediante un preliminare concorso internazionale di idee e nella realizzazione di quanto predetto, per esempio, attraverso una società formata dal Comune di Ponza, proprietario dell’area, detenente il 51% delle azioni, e da un partner finanziatore scelto mediante pubblica gara, detenente il restante 49% delle azioni, a cui affidare la gestione);

  3. nell’avvio delle attività museali e bibliotecarie, nello sviluppo delle attività culturali e di recupero delle tradizioni, nella valorizzazione delle esistenze archeologiche e naturalistiche da fruire attraverso specifici percorsi ma anche storiche (pensiamo, ad esempio, ad un percorso all’interno della linea di demarcazione della colonia dei confinati politici durante il fascismo);

i tre punti fondamentali per creare nuova occupazione per i giovani e le donne ma nel contempo assicurare i proventi per le casse comunali.

Per colmare l’enorme debito accumulatosi fino ad oggi nel bilancio comunale dalla sconsiderata gestione della Segepo nonché della cosa pubblica ed ai conseguenti benefici per la popolazione, si farà sì, con particolare riferimento agli spazi demaniali marittimi e degli arenili, fatte salve le situazioni legittimamente acquisite e giuridicamente tutelate, che il Comune assuma iniziative atte ad assicurarsi le risorse finanziarie mediante la concessione delle dette aree, come previste nei competenti piani da redigere, previo esperimento di pubblica gara o costituzione, con altri soggetti, di forme consortili o societarie secondo le procedure previste dalle leggi vigenti.

Essendo l’economia dell’Isola di Ponza basata prevalentemente sul turismo, molta considerazione sarà tenuta per la risorsa ambientale, che in questo caso si rivela assolutamente strategica.

Di ogni opera pubblica e privata sarà attentamente valutato l’impatto che la stessa possa avere sull’ambiente ma altrettanta cura si avrà per evitare le varie forme di inquinamento.

In questo quadro, sarà, ad esempio, molto importante spostare la centrale elettrica, nei tempi più brevi possibili, in località “Monte Pagliaro” ed invogliare, mediante ogni possibile forma di incentivazione, la cittadinanza ad avvalersi dei sistemi alternativi di produzione di energia termica ed elettrica mediante lo sfruttamento della risorsa solare o eolica.

La stessa Amministrazione sarà d’esempio applicando ai propri edifici ed alle reti di illuminazione stradale i suddetti sistemi.

Per quanto attiene l’approvvigionamento idrico, per evitare la dipendenza dalle fonti idriche della terraferma e dalle condizioni meteo-marine, spesso avverse, specialmente nel periodo invernale, si provvederà alla realizzazione di un impianto di dissalazione di ultima generazione, quanto meno ad integrazione del trasporto dell’acqua via mare.

Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani avverrà applicando la raccolta differenziata.

Laddove saranno sistemati dei punti di raccolta, si studierà per gli stessi la possibilità di minimizzarne l’impatto visivo.

Particolare cura vi sarà per la sistemazione dei centri storici e per l’arredo urbano e floreale nonché per la minimizzazione delle problematiche del traffico veicolare da attuare anche mediante la realizzazione dei parcheggi nelle zone immediatamente a ridosso degli abitati densamente popolati.

Si darà corso ad un progetto per l’accessibilità alle cale ed alle spiagge, oggi precluse dal PAI.

In particolare, per la spiaggia di Chiaia di Luna sarà studiata la possibilità di realizzare l’allargamento della sua superficie verso il mare per consentire sia una zona di rispetto, opportunamente piantumata con essenze arboree locali, per assicurare l’incolumità dei bagnanti dalla caduta dei sassi, sia un’adeguata zona per consentire agli stessi la balneabilità.

Ciò potrà esser consentito mediante la protezione della spiaggia con la realizzazione di barriere frangiflutti costruite in pietra locale a basso impatto ambientale, come è stato fatto anche in altre isole italiane (vedi, ad esempio, la vicina Ischia).

Essendo i predetti progetti particolarmente complessi ed onerosi, non sostenibili dalla cassa comunale, bisognerà, con forza, impostare in particolare con la Regione Lazio una “vertenza Ponza” per la soluzione delle problematiche dianzi prospettate, atteso che l’Isola rappresenta un importante e peculiare punto qualificante l’offerta turistica nel circuito regionale.

Non dovranno, al riguardo, escludersi tutte le possibilità di usufruire anche dei fondi statali ed europei per progetti di sviluppo socio-economico.

Per il lavoro giovanile, si promuoveranno cooperative da adibire alla gestione dei servizi, penso ad esempio ai campi boa, alla gestione delle esistenze archeologiche o dei percorsi storici, archeologici o naturalistici.

Però è doveroso pensare anche allo stato sociale; sarà, quindi, assicurata e potenziata ogni forma di assistenza sociale diretta alle persone anziane, disabili e cadute in povertà.

Di seguito vengono trattati più diffusamente i vari aspetti programmatici.

PARTECIPAZIONE

Se tutti osservano che da un quindicennio a questa parte, le Amministrazioni che si sono succedute hanno portato ai ponzesi continue delusioni, bisogna interrogarsi sulle ragioni della malattia.

Se la cura è difficile da trovare, la diagnosi è facile ed unanimemente riconosciuta: sta nella difficoltà del ponzese a impegnarsi sui temi sociali e nell’uso che quelli che hanno governato hanno fatto di questa eccessiva delega dei governati.

Ognuno ha pensato che nell’assenza di controllo, o, nel migliore dei casi, nella fiducia accordata, avrebbe avuto mano libera a difendere gli interessi propri e della ristretta cerchia delle persone con cui li divideva.

Adesso non è più tempo di fare le critiche a chi ci ha preceduto, anche perché nessuno di noi si può chiamare fuori da questo comportamento; al contrario è il tempo di trovare la cura.

E la cura è LA PARTECIPAZIONE.

Trovare le forme in cui la partecipazione non sia una parola evocata ma uno strumento di governo. Una condizione. Un obbligo al di fuori del quale gli atti compiuti non possono avere valore e non possono essere accettati da chi li subisce.

Per questo bisogna costruire gli organi della partecipazione, che si dovranno precisare in un confronto, come tutto il programma, ma che noi individuiamo già in una suddivisione ideale dell’isola nei suoi storici aggregati territoriali. Questi aggregati dovranno avere un luogo e un tempo precisamente definito e costante lungo tutti i cinque anni del mandato, di confronto all’interno del loro territorio e con l’amministrazione: in modo tale che il dialogo con chi amministra non possa più essere considerato come l’espressione di una personale accondiscendenza ma un obbligo nell’esercizio delle proprie funzioni.

La partecipazione potrà curare anche un’altra malattia tipica del nostro territorio: l’abitudine a considerare il rispetto della legge un costume assolutamente fuori dal proprio comportamento.

E’ giusto il desiderio di cambiare quelle leggi che non consideriamo rispettose delle nostre tradizioni e delle nostre esigenze. Però dobbiamo capire che è necessario unirsi per trovare le forze per cambiare le leggi, che finché ci sono bisogna rispettarle.

E per cambiarle è necessario il confronto per trovare quelle norme che rispettino le esigenze più vitali della nostra società e gli permettano di svilupparsi. Per questo il ponzese deve diventare protagonista nella formulazione delle leggi che lo riguardano, conoscerle e, una volta che esistono, rispettarle.

Solo la partecipazione può garantire questo confronto democratico.

L’Amministrazione comunale non ha il potere di legiferare in tutti i campi. Ma ci sono campi essenziali per le condizioni di vita del cittadino in cui ha un potere fortissimo e non sostituibile:

l’uso del territorio, il demanio, la politica del commercio, la formazione professionale, la cultura.

Con la partecipazione dei cittadini potrà trovare nuove formule e tutelare gli interessi comuni.

GLI ORGANI DELLA PARTECIPAZIONE

Noi immaginiamo che la popolazione ponzese possa essere raccolta in sei unità territoriali e precisamente:

  1. Comitato uno: Punta Incenso-Calacaparra-CalaCecata;

  2. Comitato due: Cuore di Gesù-La Piana-La Chiesa;

  3. Comitato tre: Sottocampo-Cala Feola-Campo Inglese;

  4. Comitato quattro: I Conti-S.Maria-Giancos;

  5. Comitato cinque: Guarini-S.Antonio-Chiaia di Luna;

  6. Comitato sei: Dragonara-Scotti-Porto.

Questi comitati dovranno costituirsi in un confronto permanente al loro interno, attraverso il quale controllare le successive iniziative che la giunta adotterà nel rispetto del programma concordato. Ogni comitato avrà assegnata dalla giunta un’ora, determinata e non differibile, per venire a presentare i problemi che di volta in volta emergono. Cioè, essendo sei i giorni della settimana e sei le zone individuate, ogni comitato avrà a disposizione, nel giorno che gli verrà assegnato (esempio il “comitato uno” potrebbe avere il giovedì), la prima ora lavorativa del mattino per conferire con un componente della giunta, che dalle ore 9:00 alle ore 10:00 svolgerà esclusivamente questo incarico e riferirà in giunta quanto sarà emerso.

Considerare l’introduzione di questo confronto una priorità non vuole essere una promessa populistica alla ricerca del consenso; sarà, invece, una forma insostituibile di governo per fare in modo che gli amministratori tengano sempre presenti le esigenze della comunità che deve crescere senza mai perdere di vista il programma su cui si sono impegnati.

Per le questioni che concernono aspetti rilevanti per la vita dell’Isola, l’Amministrazione Comunale consulterà la Conferenza dei comitati riuniti in assemblea.

Sarà anche promosso l’associazionismo di tutte le categorie economiche e commerciali dell’Isola in modo che sia instaurato permanentemente un dialogo efficace e propositivo con l’Amministrazione.

LA DIFESA DEL TERRITORIO

La difesa del territorio significa la capacità di utilizzarne al meglio le potenzialità:

  1. nel senso che sia fruibile per chi lo deve vivere nel privato: la casa;

  2. nel senso che ogni attività di lavoro possa trovare una sede opportuna per essere svolta in piena libertà e con ogni facilitazione: aree per depositi e magazzini;

  3. nel senso che sia possibile attraversarlo con i mezzi di trasporto e goderlo a piedi: viabilità;

  4. nel senso che vi siano spazi dedicati ai luoghi del sociale: tempo libero, amministrazione e formazione;

e che in tutti questi modi sia possibile essere inseriti in un contesto curato, organizzato, pulito e rispettoso della bellezza di cui la natura ci ha dotati.

LA CASA

Evitando i luoghi comuni che ribadiscono che la casa è un diritto di tutti, noi vogliamo impegnarci a cercare le condizioni effettive affinché questo possa realizzarsi nel rispetto della legalità, senza fare inutili promesse.

La casa a Ponza ha due caratteristiche: per pochi è il luogo dove si svolge la vita privata; per molti è un’occasione di guadagno..

Noi vogliamo aiutare gli uni e gli altri. Ma vogliamo rendere tutti consapevoli che non si può fare un uso sconsiderato del territorio senza rispettarne le caratteristiche strutturali o modificandone la destinazione urbanistica. Ad esempio, è inutile permettere la costruzione di una casa su di un canale di scolo, altrimenti la natura si ribella. Così come è sbagliato destinare un’area residenziale a deposito di materiali di lavoro.

Facendo così non ci si rende partecipi di un progetto comune che prevede un’idea condivisa di sviluppo dell’isola.

Ad esempio, l’isola ha un grande bisogno di sviluppo residenziale per le giovani coppie e per gli abitanti che ancora non sono proprietari di una casa. E’ un fattore prioritario che tratteremo a parte.

L’isola, però, per essere appieno un luogo di sviluppo turistico, ha bisogno di mantenere e curare la sua immagine: le case, quindi, devono essere curate, mantenendo la loro identità culturale; si deve promuovere, inoltre, la tipicità locale nella costruzione, che meglio si adatta alle esigenze ambientali dell’isola e che fa sì che le abitazioni siano più confortevoli e meglio resistenti alle variazioni climatiche.

E’ evidente che le dinamiche di trasformazione che hanno investito il nostro territorio hanno seguito modelli insediativi tali da rendere inattuato il Piano Regolatore, approvato nel lontano 1983.

Un auspicabile ridisegno dell’assetto urbanistico dell’isola di Ponza dovrebbe scaturire oggi da una politica di restauro territoriale, perseguibile attraverso una lettura dello stato di vitalità del supporto fisico.

Si potrebbero predisporre, quindi, degli scenari costituiti da una sequenza logica che esprime, mediante forme di consultazione pubblica, l’opportunità di operare, rispetto alla realtà consolidata, aggiunte o limitazioni, al fine di restituire ad un ambito geografico la sua propria univoca identità, e per definire chiaramente i programmi e gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale intende perseguire in materia di assetto e gestione del territorio.

Il patrimonio insediativo diffuso sull’intero territorio isolano è caratterizzato da una estrema varietà e frammentarietà. L’insediamento para-turistico residenziale si colloca in modo sparso all’interno dei due centri abitati (Il Porto e Le Forna) oltre che nei nuclei disseminati sull’intera isola: il tutto senza un ordine urbanistico. La soluzione percorribile appare quella legata ad una politica di ristrutturazione e recupero delle strutture degradate, integrabili con servizi ed infrastrutture, parte di un sistema al quale possano connettersi le aree compromesse; aree individuate all’interno delle zone ad alta vocazione “alla trasformabilità”, così da motivare scelte ed obiettivi rivolti al recupero urbanistico.

Insediamenti a carattere residenziale si collocano in tutta la sfera gravitazionale dell’isola. Un intervento di restauro urbanistico, che coinvolga sia le aree prossime al centro abitato, in condizioni di manifesto degrado, che le zone a questo limitrofe, consentirebbe di ottenere una nuova ideale delimitazione delle localizzazioni residenziali, che dovrebbero trovare nuove prospettive in un disegno di riqualificazione del tessuto urbano cittadino (in riferimento ai Programmi Urbani di recupero), ricucendo e ridelineando i rapporti tra centri e periferie.

Il particolare regime vincolistico (paesaggistico, archeologico, assetto idrogeologico) che grava sul nostro territorio dovrà relazionarsi a specifiche tematiche: turismo, attività produttive, ambiente, in una visione organica che, come segnalato in premessa, vorremmo orientare verso obiettivi di restauro territoriale.

Il recupero, quindi, dei nuclei abusivi, soprattutto lungo la fascia costiera, la realizzazione di servizi ed attrezzature connesse alle attività turistiche e culturali, la riqualificazione delle aree urbane degradate, sia quelle periferiche che prossime al centro storico, sono tasselli di un disegno urbanistico che vorremmo supportare con un piano di fattibilità finanziario, relazionato quindi ai tempi attuativi e alle risorse finanziare disponibili e potenzialmente allocabili su leggi regionali, dello stato, e regolamenti comunitari.

Le eventuali varianti allo strumento urbanistico vigente non saranno quindi episodiche ma scaturiranno da un quadro generale di riferimento che peraltro dovrà recepire le indicazioni dettate dai piani sovracomunali e dai piani di settore, quali ad esempio il Piano Territoriale Paesistico Regionale, il Piano Territoriale di Coordinamento provinciale, ecc.

TERRITORIO DESTINATO AL LAVORO

Una parte del degrado ambientale di Ponza è dovuta al fatto che non si è mai pensato a destinare un’area di sviluppo alle attività produttive dell’isola.

I pescatori si sono sempre dovuti adattare in mille modi per rimediare spazi dove tenere i loro attrezzi da pesca, modificarli, costruirli, immagazzinare le reti ed eventualmente anche ipotizzare la possibilità di trasformare il prodotto del loro lavoro nel momento di esubero rispetto alla vendita del prodotto fresco.

E’ necessario un programma su come utilizzare il territorio dell’isola che tenga presente in primo luogo dove e quanti di questi spazi identificare, in modo che ciascuno che eserciti una attività possa essere sicuro, pagando quanto dovuto, di poter contare su uno spazio disponibile.

Lo stesso dicasi per le ditte edili. I turisti, e anche i funzionari incaricati della tutela del territorio negli organi regionali e statali, si lamentano del disordine creato dall’abbandono diffuso del materiale dei cantieri edili (che poi si mescola a tutti gli altri abbandoni), che nuoce moltissimo all’immagine dell’isola e allo sviluppo delle attività turistiche. Ma è impossibile rimuovere la situazione attuale se non si creerà un’apposita zona di sviluppo per le attività industriali, che renda possibile a ogni ditta, iscritta all’albo, di avere un’area dove depositare mezzi e materiali; anche l’individuazione di questa area sarà una nostra priorità.

VIABILITA’

E’ diffuso un luogo comune che vorrebbe descrivere l’isola come una realtà godibile solo in relazione alle bellezze del suo mare.

Ma questo modo di identificarla circoscrive per conseguenza il suo sviluppo limitandone l’uso ai soli tre mesi estivi.

In realtà Ponza ha un territorio molto affascinante anche per gli scorci dei suoi panorami che si possono scoprire solo nelle passeggiate a terra, che sono tanto più attraenti se goduti fuori dai rumori, in mezzo ai profumi delle piante e delle essenze tipiche dei luoghi.

Per esempio, quale emozione più grande che camminare in mezzo alle ginestre, anche quando sono sfiorite, e ammirare, da una parte, il porto di Ponza sino a scorgere in lontananza Ischia e Ventotene e, dall’altra parte, essere rapiti dal golfo che va da Cala Feola alla ex miniera, chiuso dallo scenario di Palmarola. Sono bellezze che la strada provinciale, giustamente invasa dal traffico, non ti permette di apprezzare.

Eppure, con un po’ di lavoro da parte dell’Amministrazione, si potrebbero, anche nella situazione di crisi attuale, recuperare fondi regionali, statali ed europei disponibili proprio per il ripristino dei vecchi sentieri e di una viabilità alternativa al traffico su ruote.

Sentieri che devono essere anche ripristinati per consentire l’accesso a tutte le discese a mare di cui l’isola è sempre stata dotata e che ormai sono in stato di abbandono

Oltretutto questo consentirebbe di poter sviluppare una quantità di lavoro qualificato e stabile per tutto il corso dell’anno.

Naturalmente ripristinare le strade tradizionali non significa abbandonare alla condizione attuale quelle che consentono lo spostamento di persone e merci su ruote. La situazione attuale non dà sicurezza e non è dimensionata all’esigenze reali: bisogna recuperare ogni spazio possibile per allargarne la carreggiata, creare spazi di sosta, mettere in sicurezza le sponde e ove possibile creare qualche tratto alternativo.

A Le Forna, ad esempio, appare necessario assicurare un collegamento carrabile con il porto di Cala Feola e l’approdo di Cala Fonte.

GLI SPAZI DELLA SOCIALITA’

Ponza possiede alcune sedi bellissime, quasi tutte di epoca borbonica, che sono attualmente destinate a funzioni pubbliche. Ma sono assolutamente insufficienti per i bisogni di crescita, di confronto e di formazione della sua popolazione. In tanti casi i luoghi che fino a pochi decenni fa erano destinati al ritrovo e al tempo libero sono ormai tutti trasformati, quando non abbandonati. Fino agli anni settanta nell’isola c’erano tre sale cinematografiche; adesso non è più possibile trovare un luogo, non solo per fare il cinema, ma neppure per rappresentare i bellissimi spettacoli che le compagnie teatrali locali riescono, tra mille sforzi, a mettere in piedi, che possono rappresentare soltanto in terraferma.

Il fatto che esistano delle compagnie teatrali, come esistono gruppi capaci di realizzare opere complesse, ad esempio, come il presepe scultura di Le Forna, significa che nell’isola ci sono presenze e capacità che si contrappongono alle istituzioni che rimangono sorde di fronte alle loro aspettative.

Bisogna, pertanto, favorire ed incentivare la costituzione di organismi associativi e di volontariato ed allacciare con gli stessi forme proficue di collaborazione a vantaggio della comunità.

LA DIFESA DEL MARE

Dal mare, Ponza ha sempre tratto il suo nutrimento e il simbolo di questo scambio sono i naviganti e i pescatori. E’ difficile, ripercorrendo la storia di Ponza, capire se sono stati di più i naviganti o i pescatori; spesso le due attività si sono sommate. Adesso è un momento in cui gli spazi della pesca sembrerebbero restringersi anche perché le esigenze turistiche e di sviluppo dell’isola hanno frenato questa tendenza.

D’altra parte, i naviganti che accorrono sull’isola ormai sono tanti; e molti, anche molto attesi nella nostra isola, sono quelli che percorrono il mare per diporto.

Anche per loro il mare va salvaguardato in modo che tutti possano sempre avere qualcosa che vale la pena di ammirare e di fruire.

Per questo è necessario pretendere dai diportisti il rispetto del mare e contribuire a tutto quanto è necessario per attrezzare le coste all’accoglienza organizzata (campi boa, ecc.).

Ma il mare di Ponza è anche il luogo delle vacanze, di chi cerca in esso il riposo dopo un anno di fatiche.

Per i nostri ospiti, quindi, l’Amministrazione deve provvedere a tutte le opere che sono necessarie affinché il mare rimanga pulito e le coste siano sicure e accessibili .

PESCA

Tra tutte le attività tradizionali dei ponzesi, la pesca è una delle più creative; le imbarcazioni dei pescatori fanno parte del paesaggio naturale dell’isola, così come il prodotto del loro lavoro è parte insostituibile delle tradizioni culinarie e delle attrazioni turistiche dell’isola.

E’ necessario che si affinino le competenze e che l’esperienza dei pescatori ponzesi venga tenuta in debito conto per l’elaborazione di una legislazione sulla pesca che ne permetta lo sviluppo, senza continui conflitti con le decisioni di chi legifera a tavolino in materia.

Il nostro programma prevede ogni sostegno alla sopravvivenza di questa attività, soprattutto nel senso di salvaguardare gli spazi ad essa destinati: a terra e portuali.

Compito dell’Amministrazione sarà quello di creare tavoli di confronto permanenti sia con chi svolge lo stesso lavoro lungo le coste italiane e del mediterraneo e sia con chi legifera prevalentemente nella Unione Europea, cui sono ormai affidate le competenze in questa materia.

TURISMO

Il turismo di Ponza si è affidato molto al fascino del suo territorio. Questo fascino negli ultimi anni si è appannato; la verità è che il turismo di Ponza quando è nato poteva contare oltre che sulla limpidezza dell’acqua e la bellezza dei panorami anche su un’accoglienza semplice ma ricca di tradizioni.

Adesso le esigenze del turismo sono diventate più complesse e richiedono una diversa professionalità.

L’Amministrazione può aiutare queste esigenze intanto, come dicevamo, cercando di creare attività di formazione sul tema del turismo (anche tecnica superiore o universitaria) e con una politica fiscale che privilegi quelle attività che promuovano il prolungamento delle presenze turistiche durante l’intero corso dell’anno.

Inoltre, secondo il nostro programma, l’Amministrazione potrebbe collaborare con manifestazioni tradizionali religiose e civili, iniziative culturali o sportive, promuovendo la partecipazione a mostre e convegni, che allarghino in Italia e fuori la conoscenza delle attrattive naturali e culturali dell’isola.

E’ riconosciuta da tutti l’esigenza di prolungare la stagione turistica.

Bisogna però rendersi conto che questo chiede una modifica nella politica del turismo fin qui perseguita.

E’ importante mantenere la caratteristica dell’accoglienza diffusa, casa per casa, della popolazione turistica.

I proprietari delle case però devono collaborare rendendo le stesse disponibili durante il corso dell’anno, anche con un comfort adeguato, naturalmente a patto che si crei lo sviluppo dei servizi collettivi, che rendono possibile l’attività turistica.

Bisogna anche promuovere un confronto con le strutture alberghiere per capire le diverse caratteristiche che ciascuna di esse possono mettere in campo per soddisfare le diverse esigenze del turismo.

Un altro luogo comune è quello che addebita la brevità della stagione turistica unicamente alla scarsità dei mezzi di trasporto.

Sarà certamente compito dell’Amministrazione il confronto con gli organi competenti per migliorare e rendere più efficienti i collegamenti con la terraferma.

Ma nessun collegamento riuscirà a portare turisti in un’isola con le porte sbarrate, i negozi chiusi, le luci spente e niente da mangiare. Senza parlare dell’impossibilità di assistere ad uno spettacolo, visitare una biblioteca, un museo, un sito archeologico o paesaggistico, partecipare ad un dibattito, fare attività sportiva, ecc.

Al riguardo, sarà necessario promuovere un circuito virtuoso dove ciascuno, a cominciare dall’Amministrazione, facendo la propria parte, contribuisca a creare le condizioni affinché l’attività turistica permanga anche nella bassa stagione.

AGRICOLTURA

Chi guarda Ponza anche dall’elicottero nota subito che il territorio dell’isola non è in alcun punto lo stesso che la natura ha creato con le sue eruzioni.

Dal settecento in poi, il territorio dell’isola è stato trasformato dalla mano dell’uomo per produrre quanto necessario per la sua sopravvivenza.; con un lavoro ciclopico i dirupi sono stati trasformati in terrazze e sul terreno riportato sono stati coltivati per secoli vigne, cereali e legumi. Per questo adesso conservare la natura dell’isola non significa soltanto conservare le piante tipiche della macchia mediterranea ma anche quello che secoli di lavoro umano hanno saputo creare. L’Amministrazione può intervenire favorendo un programma di recupero delle coltivazioni tradizionali e mettendo a disposizione dell’eventuali cooperative di lavoro, che allo scopo si verranno a creare, il supporto tecnico e amministrativo perché possano accedere ai contributi previsti per chi si impegna nel sopra citato programma.

L’Amministrazione otterrebbe due scopi: da un lato, la salvaguardia, anche idrogeologica, del suo territorio, dall’altro, un notevole patrimonio di attrazione turistica con cui competere con le altre perle del mediterraneo. Tutto questo senza considerare che l’agricoltura offre un lavoro continuo nel corso dell’anno, ma soprattutto più consistente proprio nei mesi meno impegnativi per chi si occupa anche di attività meramente turistiche.

DEMANIO

Il demanio si intende il complesso dei beni appartenenti allo Stato in quanto destinati all’uso diretto o indiretto dei cittadini; se questo è vero, significa che nessuno li può usare individualmente a suo esclusivo vantaggio.

Al contrario, il vantaggio proveniente da questi beni deve essere destinato allo sviluppo di tutti, attraverso delle regole ben precise determinate dall’Ente Locale.

Il demanio di Ponza è molto ricco, comprende l’insieme di insenature, porti, spiagge, edifici, suoli, che stimolano molti appetiti e molti possono soddisfarne.

Un’Amministrazione consapevole può trarne benefici infiniti per la sua popolazione, che si possono tradurre nel miglioramento della qualità dei servizi a patto, però, che coloro cui verrà data la facoltà, seguendo scrupolosamente le procedure di legge, di utilizzare a fini commerciali un bene demaniale saranno obbligati a versare un congruo corrispettivo in danaro nelle casse comunali.

LA SALUTE

Se dovesse dipendere dalla purezza dell’aria, la salute della popolazione ponzese dovrebbe essere di gran lunga eccellente se paragonata a quella delle grandi città.

Invece, accanto ad alcuni esempi di meravigliosa longevità, si notano nella popolazione molti casi di gravi patologie, forse, legati alla scarsa igiene del territorio.

Nel secondo decennio del 2000, dopo trenta anni di ingenti spese, non è stata ancora completata la rete fognaria su parte importante del territorio; nella parte che funziona il depuratore è diventato attivo soltanto nel 2009.

Questo comporta gravi problemi ambientali.

Pertanto, il completamento della rete fognante deve essere attuato con assoluta priorità proprio a difesa della salute umana.

Al riguardo, sarà nostro precipuo impegno coinvolgere rapidamente e con forza la Regione per portare a termine, senza ulteriori indugi, i lavori necessari per il funzionamento della rete fognaria di tutti i quartieri del nostro Comune che ne sono ancora sprovvisti.

PREVENZIONE

Frattanto che i lavori fognari non saranno terminati, l’Amministrazione provvederà al risanamento sanitario dei luoghi interessati dagli scarichi; continua dovrà essere la disinfestazione e il controllo dei canali di scarico, sanando tutte quelle situazioni in cui gli stessi vanno a confluire nei canali di scolo delle acque piovane.

Finora, l’isola ha avuto la fortuna di poter contare sulla collaborazione molto valida dei medici di base, che hanno cercato di arginare tutte le richieste sanitarie che provenivano dal territorio, spessissimo con grande efficienza e sacrificio personale.

Da domani, prevenzione per l’Amministrazione significherà mettere in piedi, insieme ai medici che operano sul territorio (protagonisti di ogni politica che riguarda la salute), tutti quei presidi che possono tutelare la persona prima che si verifichi la patologia.

Per questo, sarà indispensabile il puntuale funzionamento degli ambulatori esistenti all’interno della struttura sanitaria di “Tre Venti”.

L’Amministrazione vigilerà costantemente che il servizio sanitario venga assicurato ai cittadini con la massima diligenza.

LA CURA

Quando insorgono le gravi malattie, si pone la tematica del soccorso e della cura, che costituiscono un grande problema per l’isola di Ponza, dato che non esistono i numeri per poter avere uno specifico servizio al riguardo.

Quindi, dobbiamo concentrare i nostri sforzi per avere in primo luogo un efficace servizio di pronto soccorso e, soprattutto, collegamenti aerei efficienti, diurni e notturni, che ci permettano di usufruire in tempi rapidi delle eccellenze sanitarie della nostra Regione.

L’Amministrazione può e deve intervenire per sollecitare questi servizi, verificarne l’adeguatezza e mettere in campo tutte le sue energie per far si che in caso di urgenza sia sempre disponibile un posto riservato per gli isolani nelle varie strutture ospedaliere della nostra Regione.

I SERVIZI VETERINARI

A Ponza, finora, non è mai stata dedicata alcuna attenzione ai problemi della salute degli animali. Non esiste un servizio veterinario comunale che tenga un’anagrafe degli animali domestici, delle vaccinazioni cui per legge devono essere sottoposti, che faccia un monitoraggio costante delle malattie eventualmente trasmissibili alla popolazione.

Oltre, quindi, istituire il detto servizio, è necessario anche individuare uno spazio dove poter raccogliere gli animali randagi o abbandonati e verificarne le condizioni di salute o l’eventuale pericolosità.

Compito del servizio veterinario sarebbe anche il costante monitoraggio degli animali e degli insetti infestanti e come evitare la loro diffusione attraverso idonei sistemi di disinfestazione, anch’essi rientranti nel controllo dell’igiene del territorio.

COLLEGAMENTI

Noi ponzesi siamo soliti dire che le difficoltà dello sviluppo turistico dipendono dalla scarsità dei collegamenti, ma non ci interroghiamo mai sul perché i mezzi viaggiano anche mezzo vuoti per lunghi periodi dell’anno e come questo influisca negativamente sull’istituzione e sulla frequenza delle linee di navigazione.

A ciò aggiungiamo considerazioni di ordine politico ed economico su come si è giunti alla costituzione della società regionale Laziomar, a cui è demandato il compito di garantire la continuità territoriale ai nostri concittadini, che non sembra brillare per competenza e, soprattutto, conoscenza dei nostri problemi.

A quest’ultimo riguardo sarà necessario battersi affinché nel consiglio di amministrazione della Laziomar vengano inseriti i Sindaci isolani o i loro delegati.

Nel breve periodo la Laziomar ci deve garantire almeno i collegamenti nella forma e con gli orari attualmente in atto per garantire al cittadino ponzese, specie nel periodo invernale, una sufficiente mobilità, sia con il traghetto che con l’aliscafo.

Non possiamo più andare avanti con naviglio ampiamente obsoleto e sempre più lento, che aggiunge sacrifici a chi come noi siamo già fortemente penalizzati solo per il fatto di vivere su un’isola.

La Laziomar ci deve assicurare servizi marittimi di collegamento con la terraferma veloci e comodi e, per questo, dovrà dotarsi di una flotta moderna ed all’altezza della situazione, con mezzi sufficienti anche per intervenire nel caso di sostituzione di unità per guasto tecnico; ciò per assicurare, diversamente dalla situazione attuale, gli orari programmati e dare certezza ai cittadini ponzesi.

FORMAZIONE

La formazione non si esaurisce nella scuola primaria, secondaria di 1^ grado e 2^ grado (I.T.C.).

La formazione ha tanti aspetti:

  1. deve consentire l’espressione fisica di giovani e adulti,

  2. deve permettere l’educazione musicale permanente,

  3. deve disporre di un laboratorio linguistico, che consenta anche a chi non è più in età scolastica di avere quella minima formazione nelle lingue della comunità internazionale, che favorisca l’espansione turistica. Così come di un laboratorio informatico che renda tutti partecipi dell’uso delle nuove tecnologie,

  4. deve dotarsi di biblioteca e museo efficienti, costantemente aperti, che siano anche luoghi di incontro e di dibattito nonché di conoscenza dell’ambiente naturale e culturale dell’isola;

  5. deve prevedere, per chi ha superato l’età scolastica e senza limiti di età, un accesso ai nuovi saperi che possono favorire il progresso delle attività di lavoro: corsi di formazione per l’accoglienza, la cucina, la storia dell’arte e del territorio. Ma soprattutto anche la formazione per i mestieri che entrano nello sviluppo di un’edilizia pregiata, che accompagni con il suo decoro la bellezza dei luoghi in cui si inserisce: come fabbri, falegnami, stuccatori; insomma tutti quei mestieri che hanno bisogno di un apprendistato per essere svolti correttamente.

L’Amministrazione dovrà promuovere e sostenere, all’interno della scuola e con la sua insostituibile collaborazione, le attività formative e sportive al fine della crescita della comunità.

Un altro tema che dovrà impegnare l’Amministrazione è quello dell’integrazione della popolazione residente che proviene da paesi comunitari ed extra comunitari.

A queste persone l’Amministrazione deve essere capace di fornire corsi di lingua, di cultura generale, di conoscenza della nostra Costituzione che permettano loro d’integrarsi meglio con la popolazione locale.

POLITICA FINANZIARIA DEL COMUNE

L’Amministrazione comunale può incidere sulle condizione di lavoro e di vita della sua popolazione incentivando comportamenti che vadano nella direzione della linee di sviluppo del suo programma.

Ad esempio una corretta differenziazione dei prezzi e delle tariffe amministrate e dell’ammontare delle imposte di sua competenza, può favorire quelle attività che contribuiscono a rendere l’isola vivibile in tutti i mesi dell’anno.

Nello stesso senso può venire incontro ai bisogni delle famiglie in considerazione del reddito, del numero dei figli, delle condizione di salute, agevolandoli per quanto possibile con i prezzi delle tariffe amministrate e dei servizi a loro dedicati.

Una cosa dovrà essere chiara da oggi in poi, resa indifferibile anche dalle recenti vicende che hanno colpito l’isola di Ponza: ogni spazio dell’isola dovrà essere utilizzato al meglio: il suo mare, le coste, la sua terra. Ma ognuno che utilizzerà, a norma di legge, un bene che è di tutti dovrà dare alla comunità un corrispettivo in modo che chi non lo utilizzi ne abbia, comunque, un ritorno.

E questo ritorno deve essere congruo e non simbolico.

IL CANDIDATO A SINDACO

PROF. FRANCESCO FERRAIUOLO


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