Mancano circa 45 giorni alla presentazione delle liste, 75 al voto, eppure salvo voci, chiacchiere e qualche riunione pubblica, alla ricerca di consenso non si sa a cosa, non c’è ancora una sola proposta politica concreta sul tappeto. E’ in corso una caccia al candidato, da parte dei vari aspiranti sindaco (sembra che siano addirittura cinque, uno più della volta scorsa) con un unico denominatore comune, una unica parola d’ordine : “Dobbiamo Cambiare!” : finora sembra questa l’unica proposta che emerge, comune a tutti .

Ma se davvero  chi aspira a guidare la futura amministrazione comunale volesse cambiare il modo di vivere dei ponzesi, quello visto finora non sembra il modo migliore. Chi, giustamente, vuol cambiare non si può presentare mostrando subito uno dei ‘nostri’ atavici difetti: quello di muoversi all’ultimo momento.
Sono passati più di cinque mesi dal terremoto politico-giudiziario che ha sconvolto l’isola. Non era necessario aspettare  la fine di gennaio per muoversi. Che si sarebbe votato in primavera doveva essere chiaro a tutti, una volta letto il decreto di nomina della dott.ssa Iadicicco: Commissario Prefettizio. Nessun potere straordinario. Anche eventuali problemi di bilancio, non avrebbero impedito lo svolgersi delle elezioni, al massimo ci sarebbe stato un commissario straordinario ad oc. Cose elementari per chi aspira ad amministrare l’isola.
Invece tutti fermi e zitti fino alla fine di gennaio quando è stata annunciata ufficialmente la data delle elezioni. Adesso non sono più fermi. Tutti si muovono per  costruire alleanze, squadre e… anche programmi. Ma si continua a stare zitti. Eppure in questi mesi di gestione Commissariale, sono successe tante cose importanti, di cui è inutile fare l’elenco, e nessuno degli aspiranti futuri amministratori ha detto una parola.
Ci sono stati e ci sono continui attentati ad alcuni servizi essenziali (scuola,salute, trasporti, ecc.) e nessuno degli ‘aspiranti’ ha osato dire un pubblica parola anche solo di ‘conforto’ ai cittadini e perchè no anche per aiutare la Commissaria, che certo non può conoscere ancora tutto dell’isola.

Invece silenzio su tutto.
Eppure per la gente sarebbe stato di conforto conoscere, su fatti concreti e contingenti, il pensiero di chi domani si proporrà  alla guida del paese. Si sarebbe sentita meno ‘abbandonata’. E poi diciamola tutta: avrebbe anche misurato – su fatti concreti e contingenti – lo spessore di si propone. Invece sembra che per ora, la gente sia stata lasciata sola, dalla sua futura classe politica.

 

Portofranco


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