La stampa locale ha riportato la notizia che dei professionisti e alcune associazioni di Ponza, hanno denunciato alla Procura della Repubblica la Laziomar spa, ipotizzando il reato d’interruzione di pubblico servizio.

Di certo i denuncianti avranno fatto l’elenco delle tante volte in cui la società regionale – che ha il compito di assicurare la continuità territoriale – è venuta meno, spesso in maniera clamorosa, alla sua stessa ragione di essere in quanto società di servizio pubblico. In particolare negli ultimi sei mesi abbiamo assistito ad un crescendo di disservizi senza precedenti e che da questo piccolo sito web non abbiamo mai mancato di denunciare, segnalare e stigmatizzare.

Francamente non sappiamo se effettivamente nei comportamenti della Laziomar si possano ravvisare gli estremi dell’interruzione di pubblico servizio, sarà eventualmente la Magistratura a stabilirlo.

Di sicuro tra linee praticamente abrogate, corse soppresse con sconcertante frequenza, naviglio inadeguato ed insufficiente,organizzazione carente, opacità diffusa, si possono ravvisare sicuramente gli estremi del giudizio fortemente negativo di conclamata inefficienza.

E’ sotto gli occhi di tutti il disastro dei collegamenti marittimi delle isole ponziane,a cui sembra non ci sia fine, da quando si è passati dalla Caremar alla Laziomar.

 Il ricorso alla Magistratura è un diritto che gli ‘esponenti’ hanno legittimamente esercitato. Ma queste associazioni – anche importanti – che hanno, ripeto legittimamente, preso carta e penna e un avvocato per esporre alla Legge il presunto reato della Laziomar avrebbero forse fatto meglio se, prima di arrivare a tanto, avessero levato la loro voce autorevole in altre forme portando il problema all’attenzione dell’opinione pubblica e degli enti interessati a mezzo stampa, petizioni, audizioni, agitazioni, ecc. Invece per tutto l’inverno letargo totale. Adesso è arrivato il risveglio di primavera e ci si ricordai del problema usando il solito sistema al quale proprio non si riesce a rinunciare, tanto per non perdere le antiche tradizioni.

In verità una interruzione c’è: quella invernale delle nostre facoltà mentali, che notoriamente vanno in ‘vacanza’ per tutto l’inverno.

 Quella dei collegamenti marittimi è una ‘guerra santa’ ai cui tutti i ponzesi debbono partecipare in prima persona, usando cervello, cuore e impegno costante.

Se la denuncia alla magistratura è un passo in questa direzione, ben venga anche questa.

Ma crediamo più alla via politica, che deve portarci ad essere protagonisti del nostro destino, anche considerando l’ipotesi di una ‘pubblic company’ che veda insieme i cittadini – sopratutto gli imprenditori – e gli stessi portatori di legittimi interessi che oggi hanno sollevato il problema scegliendo la via giudiziaria.

Una cittadinanza attiva unita a imprenditori lungimiranti e capaci di guardare più in là del proprio orticello, che rimbocchino le maniche e smettano di credere che tutto sia rimasto come trenta anni fa. Un’illusione? Un sogno? Forse! Ma i sogni aiutano a vivere…

 Demonia


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