Continuiamo, pubblicando la seconda parte dello studio che riguarda lo sfruttamento del moto ondoso per produrre energia elettrica pulita. Non è uno studio astratto, ma è calibrato proprio per l’isola di Ponza (Punta Papa – Cala Acqua). Poichè l’argomento è di estrema attualità, riteniamo opportuno proporre uno stralcio all’attenzione dei lettori di Ponzanotizie. Esso è compreso tra i vari studi elaborati dell’Università di Latina, finalizzati all’elaborazione del Piano del Parco del Circeo. Poichè non è brevissimo, lo pubblicheremo a puntate.

SECONDA PARTE:

Per il calcolo del potenziale si è scelto di fare riferimento alle isole di Ponza e Ventotene, in quanto la profondità della camera OWC richiede l’installazione in siti con una adatta batimetria. A tale proposito, la batimetria a ridosso della linea di costa delle isole, mostrata in Fig. 3 presenta profondità fino a 35 m, mentre lungo la costa continentale la profondità è superiore ai 5 m solo nei pressi di Capo Circeo e di Punta Stendardo a Gaeta.

La scelta è ulteriormente motivata dai minori tempi di ritorno dei costi di investimento a causa degli extra-costi sul costo dell’energia in contesti di reti di potenza isolate come sono le due isole in questione.
Per il calcolo del potenziale, considerando che la direzione principale del moto ondoso è Ovest si è scelto di considerare solo il versante occidentale della costa delle isole di Ponza e Ventotene. Si sono così considerati 18 km di costa per l’isola di Ponza, tra Punta dell’Incenso e Punta della Guardia, e 4 km per l’isola di Ventotene tra Punta Eolo e Punta dell’Arco.
I dati utilizzati sono quelli forniti dalla boa APAT per l’anno 2003.

Risultati
In Fig. 5 e Fig. 6 sono riportati i grafici delle prestazioni di un singolo dispositivo. La prima visualizza l’output orario di potenza alla turbina durante l’anno di riferimento (2003). L’andamento rispecchia quello delle condizioni del moto ondoso, con una maggiore produzione nei mesi invernali e picchi superiori ai 100 kW. La seconda mostra l’andamento dell’efficienza della camera OWC il quale è molto irregolare a causa della forte variabilità delle onde incidenti. Tuttavia si individua un’efficienza media maggiore al 40% e punte di efficienza maggiori del 60%.

Fig. 5: Andamento annuale della potenza disponibile alla turbina.

Fig. 6: Andamento annuale del rendimento dell’OWC.
Una migliore idea del funzionamento del dispositivo può essere fornita dall’analisi della potenza disponibile alla turbina in periodi precisi ad esempio in inverno ed in estate. In particolare si mostrano in Fig. 7 e Fig. 8 gli andamenti della stessa per due settimane: la prima di gennaio e l’ultima di agosto. Le due figure mostrano come la potenza ricavata possa variare sensibilmente in poche ore corrispondenti al periodo di transizione tra mare calmo e mosso e viceversa. Inoltre vi è anche una notevole differenza nelle potenze fornite, infatti nella settimana di gennaio la potenza varia nel campo dei 10÷160 kW, mentre nella settimana di agosto inferiore ai 50 kW e talvolta il moto ondoso non ha sufficiente energia per azionare la turbina.

Fig. 7: Andamento della potenza disponibile alla turbina in una settimana invernale.

Fig. 8: Andamento della potenza disponibile alla turbina in una settimana estiva.
Il potenziale è di circa 146 GWhe/a per la costa ponzese e di circa 32 GWhe/a per la costa di Ventotene. La differenza di valori tra le due isole è data esclusivamente dalla diversa lunghezza di costa. Il mese maggiormente produttivo è gennaio con circa 42 GWhe/a totali, mentre il mese meno produttivo è giugno, con appena 1,30 GWhe.
Il potenziale totale è di circa 178 GWhe/a ai quali, corrispondono circa 39 kTEPe/a.
Potenziali benefici ambientali
Anche nel caso dell’OWC i benefici ambientali ottenibili sono proporzionali alla quantità di energia prodotta, supponendo che questa vada a sostituire dell’energia altrimenti fornita da fonti convenzionali.
Come da studi per l’isola di Ponza vi è un potenziale beneficio ambientale annuale di circa 77.000 t CO2/a, mentre per l’isola di Ventotene il risparmio è di circa 17.000 t CO2/a, per un totale di 94.539 t CO2/a.

 

 

CONTINUA::::::::::::…………….

 

 


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