Roma – Secondo Axios e New York Times, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha autorizzato l’utilizzo dei missili Atacms in territorio russo, limitatamente alla regione di Kursk.
I missili ATACMS sono armi a lungo raggio in grado di colpire obiettivi fino a 300 chilometri di distanza. Furono inviati dagli Stati Uniti all’Ucraina ad inizio anno, con la condizione che non venissero utilizzati per colpire obiettivi strategici al di fuori del confine ucraino. La decisione fu presa, e mantenuta, nonostante le pressioni del presidente ucraino Zelensky. Un eventuale utilizzo delle armi americane su territorio russo, infatti, avrebbe permesso al presidente russo Putin di considerare gli Stati Uniti come parte attiva nel conflitto, causando una molto probabile escalation.
La prudenza di Biden è venuta meno dopo che, nei giorni scorsi, diverse fonti di intelligence hanno confermato che la Russia sta accumulando risorse e soldati attorno alla regione di Kursk, invasa dalle forze armate ucraine lo scorso agosto e da allora sotto il controllo di Kiev. Tra i soldati che si stanno preparando per l’offensiva contro gli avamposti ucraini in territorio russo, sembrerebbero esserci un numero imprecisato di soldati nordcoreani, che avrebbe comportato il cambio di strategia da parte di Washington sull’utilizzo degli Atacms americani da parte delle forze ucraine.
Inoltre, la decisione arriva dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti: il neo-presidente eletto durante tutta la sua campagna elettorale ha sempre confermato di voler recedere dal sostegno alla difesa dell’Ucraina.
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