BRUXELLES – Philip Morris International (PMI) ha presentato questa mattina i risultati del Rapporto KPMG sul consumo illecito di sigarette in Europa per il 2023. E i dati non sono rassicuranti: per il 2023, il volume complessivo di sigarette illecite consumate è di 35,2 miliardi, ovvero l’8,3% del totale.

I risultati del Rapporto, commissionato da Philip Morris, hanno infatti rivelato che il mercato illecito di sigarette nei Paesi dell’UE continua a rappresentare una minaccia per la salute pubblica, la sicurezza e l’economia. Le sigarette contraffatte rimangono una delle principali fonti di consumo illecito nella Regione, con 12,7 miliardi (36%) di sigarette consumate, con le reti criminali che rivolgono una sempre maggiore attenzione ai mercati con tassazione e prezzi più elevati. Complessivamente, i governi dell’Unione hanno perso circa 11,6 miliardi di euro di entrate fiscali. La Francia è in testa alla classifica, con il maggior consumo illecito in tutta Europa, con 16,8 miliardi di sigarette illecite e una perdita stimata di 7,3 miliardi di euro.

Ciò a cui si assiste è “un’evoluzione della criminalità organizzata europea, sempre più spesso localizzata in prossimità dei Paesi dell’Europa occidentale. Questo fenomeno è una conseguenza diretta di approcci di policy che non hanno fatto abbastanza per frenare il commercio illegale e ridurre la diffusione del fumo, mettendo a rischio consumatori, governi, imprese legali e società”. Così Christos Harpantidis, Senior Vice President External Affairs, PMI.

“Le forze dell’ordine hanno svolto un ruolo fondamentale nello smantellare i circuiti criminali che si occupano della produzione clandestina di sigarette in tutta Europa e le operazioni di contrabbando transfrontaliere. Tuttavia, se vogliamo arginare del tutto il commercio illecito nella Regione, abbiamo bisogno di un approccio olistico che integri pene severe e una decisa applicazione della legge con campagne di sensibilizzazione sull’impatto reale del commercio illecito, un ambiente fiscale e normativo prevedibile, in cui i fumatori adulti non siano spinti verso il mercato nero, e una strutturata collaborazione pubblico-privato”, ha aggiunto.

In questo quadro, l’Italia si conferma “best practice” nel contrasto al fenomeno con volume e quota di consumi illeciti diminuiti di oltre la metà dal 2019 e che sono passati rispettivamente da 2,61 a 1,07 miliardi nel 2023 e dal 3,9% all’1,8% del consumo totale. L’ulteriore riduzione dei consumi illeciti è stata resa possibile dall’efficacia dell’attività repressiva esercitata dalle forze dell’ordine e della collaborazione tra attori pubblici e privati, insieme agli elevati standard di sicurezza e tracciabilità che caratterizzano la filiera. 

“Il modello italiano per il contrasto al contrabbando di sigarette illecite ha due ingredienti: il primo, è una piena integrazione fra gli agricoltori, chi produce e trasforma, come Philip Morris, e chi vende, come la Federazione dei tabaccai, assicurando a ciascuno il proprio margine e condividendo insieme valori e regole da rispettare. Il secondo, è la collaborazione fra pubblico e privato, perché tutti gli stakeholders abbiano un dato aggiornato sull’evoluzione del contrasto al consumo illecito di tabacco, che è fondamentale”. Lo ha dichiarato Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia.


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