“Il governo Meloni continua ad ostacolare lo sviluppo delle comunità energetiche e non applica le altre leggi europee che incentivano la partecipazione dei cittadini alla gestione della domanda di energia elettrica. Quest’ultima è una soluzione vantaggiosa sia per i singoli che la adottano sia per la collettività. La direttiva 2019/944, norme comuni per il mercato elettrico, obbliga i Paesi membri a consentire a tutti gli utenti di partecipare alla gestione della domanda. Un’altra direttiva, la 2018/2001 sulla promozione delle rinnovabili, impone che le comunità dell’energia rinnovabile abbiano accesso a tutti i mercati elettrici.

In Italia tuttavia i cosiddetti clienti residenziali – e cioè le famiglie – possono partecipare alla gestione della domanda solo tramite progetti pilota, uno dei quali, oltretutto, si è recentemente ridotto. Le comunità dell’energia rinnovabile, invece, non possono proprio partecipare. La cosa ancora più assurda è che queste due direttive sono del 2018 e del 2019. Sono state persino aggiornate la scorsa legislatura, ma in Italia non sono state ancora applicate nemmeno le disposizioni di oltre 5 anni fa.

Tra i 27 Paesi dell’UE, l’Italia è uno dei più cari per quanto riguarda il costo dell’energia elettrica e la mancata applicazione di alcune disposizioni europee è una delle concause. Per raddrizzare la situazione e fare pressione sul governo italiano ho presentato due interrogazioni alla Commissione europea, cofirmate dalla delegazione del M5S al Parlamento europeo. Il nostro Paese rischia una multa europea che noi vorremmo evitare spronando il governo ad agire”, così in una nota Dario Tamburrano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.


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