Roma, (com)/ – “L’Italia ha incassato gli 11 miliardi della quinta rata del Pnrr, relativa ai 53 obiettivi del secondo semestre 2023: un assegno che porta a 113,5 miliardi il totale versato al nostro Paese dalla Commissione Ue, il 58,4% delle risorse del Piano. ‘L’Italia è al primo posto in Europa per numero di obiettivi raggiunti e importo ricevuto’, rivendica ancora una volta la premier Giorgia Meloni, aggiungendo che ‘siamo anche i primi ad aver richiesto il pagamento della sesta rata’ da 8,5 miliardi. Meloni collega i progressi nell’avanzamento del Pnrr ai dati sulla crescita: quelli Istat sullo 0,7% acquisito nei primi sei mesi e quelli del rapporto Svimez sulla ‘decisa accelerazione del Pil nel Mezzogiorno, con incremento di nuova occupazione pari al 2,6%’. ‘Riprova – secondo la presidente del Consiglio – dell’efficace lavoro portato avanti dal Governo e dalle amministrazioni titolari'”. È quanto riporta Il Sole 24 Ore di oggi. “È sulla principale – la lenta marcia della spesa effettiva, ferma a 52,2 miliardi – che le opposizioni vanno all’attacco. ‘Meloni continua a fare il gioco delle tre carte’, sostiene il deputato dem Piero De Luca. ‘La retorica trionfalistica sul Pnrr è scollegata dalla realtà’, sintetizza il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani. Dal M5S Chiara Appendino affonda: ‘Meloni esulta ma accumula ritardi’. Né Meloni né Fitto accennano ancora all’ipotesi di una proroga della scadenza del Piano, oltre il 2026, come ha già fatto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Nel frattempo, però, Fitto ha aperto alla possibilità di una nuova rimodulazione. Nella premessa al testo, varato dopo il no dell’Italia a Ursula VON DER Leyen, Fitto individua cinque «direttrici strategiche» lungo l’asse Roma-Bruxelles: una transizione ‘equa, verde e digitale’, che ‘rafforzi la competitività del mercato unico’; promuovere l’allargamento dell’Unione; garantire la sicurezza economica e l’autonomia strategica europea in settori chiave, come semiconduttori e intelligenza artificiale; potenziare l’industria Ue della difesa; fornire una risposta di lungo termine alla questione migratoria, rafforzando la dimensione esterna dell’Unione. Il Governo sottolinea la necessità di mantenere un dialogo costante con il Parlamento sulle politiche europee, per «assicurare uno stretto allineamento con gli interessi nazionali». Gli stessi che l’Italia intende tutelare nel negoziato d’autunno per il piano di medio termine, garantendo «una politica di bilancio prudente». Sui dossier specifici, la volontà italiana sembra quella di cooperare mediando tra ambizione e realismo, tra slanci e sostenibilità economica e sociale. Vale per molte scelte, dalla proposta di direttiva sulle emissioni industriali al nuovo regolamento Euro 7”


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