(AGENPARL) – Roma, 03 ott – “Quella che si è consumata ieri a Roma è una vera e propria rappresaglia politica: la scelta di licenziare l’orchestra e il coro del Teatro dell’Opera, quasi duecento lavoratori, non è solo una feroce violazione di diritti sindacali, perfino in anticipo rispetto all’abolizione dell’articolo 18, non è solo un ulteriore danno alla produzione culturale cittadina, già gravemente opacizzata e mortificata, ma più semplicemente è la definitiva dimostrazione che a governare il Campidoglio c’è un’amministrazione di destra”. Così Sandro Medici, ex presidente del X Municipio e attualmente esponente dell’Altra Europa, commenta l’annuncio dell’imminente epurazione al Teatro Costanzi. “Anni e anni di clientelismo e sprechi, di direzioni artistiche e gestioni amministrative fallimentari e inguardabili – aggiunge Medici – vengono scaricati sui dipendenti, sul segmento più sensibile e vitale della produzione lirica: una decisione di stampo padronale, che ha l’evidente intenzione di punire e liquidare chi nel corso degli ultimi tempi si è più opposto e protestato. E ciò –precisa – al di là delle ragioni sindacali di chi aveva scioperato, su cui non sempre e non necessariamente era possibile convenire”. Quegli stessi partiti che in un’alternanza politica finta e ingannevole hanno allestito, finanziato e coltivato il pasticciaccio del Teatro dell’Opera – conclude Medici – continuano nel loro lavoro di demolizione della cultura romana: tra sgomberi e ritorsioni, privatizzazioni ed esternalizzazioni, stanno definitivamente spegnendo la città”. L’altra Europa con Tsipras – Roma


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