(AGENPARL) – Roma, 02 ott – “Il nuovo stadio della Roma dovrà essere un bene usufruibile da tutti i cittadini e non diventare nuova fonte di reddito per una élite o, peggio, una ennesima opera incompiuta della città. Nella Capitale i grandi progetti, annunciati da un insistente battage promozionale preventivo, difficilmente sono stati portati a termine. E quando hanno visto la luce, abbiamo dovuto attendere lunghi anni. La realizzazione di un catino in grado di accogliere 60mila persone rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, se non si pensa soprattutto alla fattibilità delle infrastrutture, alla viabilità, alla compatibilità ambientale e, non ultimo, all’accessibilità da parte di ogni tifoso. Romano e non, ricco o povero, abile o diversamente abile. Per questo è necessario un supplemento di riflessione da parte di tutti gli attori che si stanno occupando della questione. Riflessione che deve interessare in primis la politica. Questo perché a Roma troppo spesso le migliori intenzioni spesso sono le peggiori riuscite”. Lo afferma in una nota Daniela Tiburzi (Presidente Commissione Elette – Roma Capitale).

 

 


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