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I reati contestati a Porzio nel settembre del 2011, quando viene arrestato dai Carabinieri di Latina e condotto presso il carcere romano di ” Regina Coeli”, vanno dalla turbativa d’asta all’ abuso d’ufficio, falso materiale e truffa commessa con lo scopo di ottenere finanziamenti pubblici, reati commessi nell’ambito di un’associazione per delinquere al cui vertice si collocava l’ex Sindaco di Ponza.

Le indagini patrimoniali svolte a sostegno della odierna misura di prevenzione, hanno altresì consentito di accertare che a fronte di un tenore di vita agiato, l’ex Sindaco PORZIO ha dichiarato redditi che, come mette in evidenza il provvedimento del Tribunale, “ in qualche caso difficilmente avrebbero consentito la sopravvivenza ed il soddisfacimento dei bisogni primari”

Nel dettaglio, con l’odierno provvedimento, venivano sottratti alla disponibilità di PORZIO:

3 conti correnti presso la Banca “ Monte dei Paschi di Siena” ;
4 conti correnti presso la banca “ Intesa San Paolo”
2 depositi di risparmio presso la banca “ Intesa San Paolo”
1 fondo d’investimento presso la Banca “ Intesa San Paolo”
3 carte “ poste Pay” ;
Un deposito a risparmio presso Poste italiane s.p.a.

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