Zelensky: “Cittadini cinesi tra le fila russe in Ucraina” – Scatta la richiesta di chiarimenti a Pechino

Donetsk – Cresce la tensione diplomatica tra Ucraina e Cina dopo che, martedì, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato la cattura di due cittadini cinesi che combattevano a fianco delle truppe russe nella regione orientale di Donetsk. Il capo di Stato ha affermato di essere in possesso di informazioni che suggeriscono la presenza di «molti altri cittadini cinesi» attivi sul fronte, e ha incaricato il governo ucraino di richiedere spiegazioni ufficiali a Pechino.

La Cina, da parte sua, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento diretto nel conflitto in Ucraina, iniziato nel 2022 con l’invasione russa. Tuttavia, negli ultimi anni, le autorità occidentali – in particolare l’amministrazione statunitense del presidente Joe Biden – hanno ripetutamente accusato Pechino di fornire supporto indiretto a Mosca, soprattutto attraverso la vendita di armi e tecnologia militare.

Secondo le prime ricostruzioni, i due cittadini cinesi catturati non sarebbero soldati regolari, bensì mercenari arruolati volontariamente, i cosiddetti foreign fighters. Un fenomeno già noto nel contesto del conflitto, ma che desta preoccupazione per l’eventuale coinvolgimento non ufficiale di altri attori internazionali.

Il caso si distingue da quello avvenuto lo scorso gennaio, quando l’Ucraina ha annunciato la cattura di due soldati nordcoreani facenti parte di un contingente di oltre 11.000 militari inviati dalla Corea del Nord per sostenere le forze russe nella regione di Kursk. In quel caso, vi erano prove dirette di un’operazione militare coordinata tra Pyongyang e Mosca.

L’episodio apre ora nuovi interrogativi sulla reale portata del sostegno estero alla Russia e potrebbe complicare ulteriormente le già delicate relazioni tra Kiev e Pechino.

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