ROMA – (com)”La problematica più grave è assenza di un luogo dignitoso in cui abitare” – Le persone migranti che arrivano a Trieste, dopo viaggi lunghi e complicati lungo la rotta balcanica, hanno bisogno non solo di cure sanitarie ma anche di assistenza amministrativa e informazioni precise per essere consapevoli dei propri diritti e destreggiarsi all’interno del sistema burocratico italiano. Per questo motivo, Emergency ha deciso di intervenire in città con uno sportello di orientamento sociosanitario che, attraverso il lavoro di una mediatrice culturale, faciliterà l’orientamento e l’accesso dei migranti ai servizi di Trieste e Gorizia, promuoverà una maggiore conoscenza dei servizi sanitari e amministrativi presenti sul territorio, svolgerà attività di accompagnamento di pazienti con maggiori difficoltà ed effettuerà attività di outreach negli insediamenti informali e negli altri centri di accoglienza per valutare la condizione di disagio delle persone migranti sul territorio.
“Emergency sta operando a Trieste presso il Centro Diurno, gestito dalla Comunità di San Martino al Campo, nel quale afferiscono perlopiù uomini adulti soli tra i 20 e i 30 anni: qui trovano accesso a docce, servizi igienici, lavatrici e hanno a disposizione una grande stanza in cui riposarsi al riparo dal caldo, seguire le lezioni di italiano, confrontarsi con operatori legali e chiedere supporto per ottenere un
posto nei dormitori”, spiega Sara Tesser, coordinatrice del progetto. La “problematica più grande per molti, dopo un viaggio lungo e difficoltoso, è – prosegue Tesser – la mancanza di un luogo dignitoso in cui abitare”.


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