Bruxelles (eu24news.eu) – La mozione di sfiducia contro la Commissione von der Leyen, presentata nei giorni scorsi al Parlamento europeo, ha prodotto il suo primo effetto politico tangibile: una spaccatura all’interno del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), dove le delegazioni italiana, polacca e romena si sono divise tra posizioni diametralmente opposte.

Al centro della scena, l’intervento in plenaria di Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo, che ha scelto di difendere la Commissione in carica e, al contempo, criticare apertamente alcuni suoi alleati di coalizione. Un discorso che ha suscitato reazioni forti, ma anche chiarito l’orientamento strategico di una parte consistente del gruppo.

FdI con von der Leyen, PiS e Aur all’attacco

All’interno dell’ECR, la frattura è chiara: i romeni dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (Aur) e i polacchi del PiS (Diritto e Giustizia) figurano tra i firmatari della mozione, coerentemente con la loro opposizione storica alla linea della presidente von der Leyen. In posizione opposta, Fratelli d’Italia, primo partito del gruppo, ha scelto di non sostenere la sfiducia, definendola un regalo ai nostri avversari politici”, come ha affermato l’europarlamentare, Nicola Procaccini.

Il co-presidente italiano ha usato toni netti: “Molti dei firmatari non hanno mai sfiduciato la Commissione von der Leyen per il Green Deal o per il cosiddetto Pfizergate. Evidentemente conosciamo il motivo”. Un passaggio che ha fatto discutere, interpretato come una frecciata diretta al PiS, il cui commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha fatto parte della precedente Commissione. Procaccini ha poi ironizzato affermando “Tirate fuori i vostri pop-corn”, aprendo un intervento dai toni critici verso i colleghi di gruppo.

Un discorso che, secondo fonti interne al gruppo ECR, avrebbe suscitato irritazione, in particolare nella delegazione polacca, sia per il contenuto polemico sia per la sua portata rappresentativa.

Procaccini: “Costruire maggioranze, non distruggere equilibri”

Dal canto suo, Procaccini ha difeso con decisione l’approccio costruttivo: Non mi piace perdere. A me piace costruire maggioranze”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un ECR influente nei processi parlamentari. La strategia sembra riflettere la linea della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, da sempre favorevole a un coinvolgimento del gruppo conservatore nella maggioranza istituzionale europea, senza rinunciare alla propria identità.

ECR tra identità e realismo politico

La mozione di sfiducia, pur non avendo chance numeriche di successo, ha comunque aperto una crepa visibile in seno all’ECR, costringendo i suoi leader a una riflessione interna: prevale la fedeltà all’identità originaria del gruppo, o la volontà di esercitare un ruolo più centrale negli equilibri del Parlamento europeo? Il caso von der Leyen dimostra che l’unità tattica dell’ECR non è scontata, ma anche che i Conservatori europei sono ormai attori politici maturi, capaci di confrontarsi apertamente sulle grandi scelte strategiche dell’UE. E che, almeno per ora, non sembrano intenzionati a disgregarsi.


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