Un’allerta scuote la quiete della provincia di Varese: un drone, presumibilmente di fabbricazione russa, avrebbe sorvolato per cinque volte nel mese di marzo il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea, situato a Ispra, sulle rive del Lago Maggiore. La notizia, riportata in esclusiva dal Corriere della Sera, ha acceso i riflettori su una delle strutture più strategiche del Nord Italia, sollevando interrogativi su possibili attività di spionaggio in un’area altamente sensibile.

L’allarme è stato lanciato dai responsabili della sicurezza del JRC, che grazie a un sofisticato sistema sperimentale di rilevamento di droni sconosciuti, sviluppato internamente, hanno individuato i passaggi del velivolo. Il JRC di Ispra, il terzo campus di ricerca più grande dell’Unione Europea dopo quelli di Bruxelles e Lussemburgo, è un polo d’eccellenza per lo studio di temi cruciali come la sicurezza nucleare, il cambiamento climatico, l’esplorazione spaziale e i trasporti. La sua vicinanza agli stabilimenti di Leonardo, azienda leader italiana nel settore aerospaziale e della difesa, accentua la gravità dell’accaduto.

Secondo le prime analisi, il drone sarebbe dotato di tecnologie avanzate, capaci di effettuare riprese ad alta risoluzione e mappature tridimensionali, anche in condizioni di visibilità ridotta. L’ipotesi di una provenienza russa, avanzata dagli esperti del centro, alimenta il sospetto di un’operazione di intelligence, in un contesto geopolitico già segnato da tensioni tra l’Occidente e Mosca. L’area di Ispra, classificata come “no fly zone”, è soggetta a rigorose restrizioni di sorvolo, rendendo le incursioni del drone una violazione particolarmente preoccupante.

La Procura di Milano, insieme al pool antiterrorismo, ha avviato un’indagine per chiarire i contorni della vicenda. Gli investigatori stanno analizzando i dati raccolti dal JRC e cercando di individuare la possibile origine del drone, ipotizzando che possa essere stato lanciato da una base vicina, data la limitata autonomia di volo di molti modelli russi. Nel frattempo, il caso ha sollevato reazioni politiche: numerosi parlamentari hanno annunciato interrogazioni per chiedere al governo chiarimenti e misure urgenti per proteggere infrastrutture strategiche come il JRC e gli impianti di Leonardo.

L’episodio riporta alla mente altri eventi sospetti nella zona, come il naufragio sul Lago Maggiore nel 2023, che coinvolse agenti dei servizi segreti italiani e stranieri. Mentre le indagini proseguono, resta l’interrogativo: si è trattato di un test, di una provocazione, o di una vera missione di spionaggio? Per ora, i cieli di Ispra custodiscono un mistero che continua a tenere l’Italia e l’Europa con il fiato sospeso.

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