Il 18 ottobre 2024, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha notificato allo Stato francese il ricorso presentato dalla signora Santa Granato,  sorella di Michele Granato, agente della Polizia di Stato ucciso dalle Brigate Rosse il 9 novembre 1979 a Roma. Il ricorso era stato presentato il 22 luglio 2023 in seguito alla decisione della Cassazione francese di negare l’estradizione della signora Roberta Cappelli, tra i responsabili dell’omicidio dell’agente Granato, così come di altri nove ex appartenenti alle brigate rosse che come la Cappelli hanno trovato riparo in Francia grazie alla dottrina Mitterand. In particolare, la Corte Europea ha sollevato alcune questioni, sull’ ammissibilità e sul merito per una possibile violazione dell’articolo 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo relativo al diritto alla vita. Lo Stato francese avrà ora tempo fino al 5 febbraio 2025 per presentare le proprie memorie scritte. Il ricorso ha quindi superato una prima fase iniziale molto delicata durante la quale oltre il 90% dei ricorsi viene dichiarato inammissibile. Nel ricorso a Strasburgo la famiglia è rappresentata da un collegio di avvocati composto dal penalista Valter Biscotti e dagli internazionalisti Andrea Mensi e Paolo Busco. I famigliari dell’agente Granato si dicono soddisfatti per questo primo passo positivo, pur nella consapevolezza che il percorso sarà ancora lungo.


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