La Commissione europea propone il divieto di importazioni di gas da Mosca, ma la misura accende il dibattito tra i Paesi ancora dipendenti dalle forniture russe.
Strasburgo (eu24news) – La Commissione europea ha presentato una proposta legislativa che segna un punto di svolta nella politica energetica dell’Unione: entro la fine del 2027, sarà vietata ogni forma di importazione di gas dalla Russia, sia tramite gasdotti che sotto forma di GNL. L’obiettivo è chiaro: porre fine alla dipendenza energetica da Mosca e rafforzare la sicurezza strategica dell’UE.
Il piano prevede tre fasi: dal 1° gennaio 2026 sarà vietata la firma di nuovi contratti; entro giugno 2026 saranno interrotti quelli a breve termine già in vigore; infine, entro il 31 dicembre 2027, anche gli accordi a lungo termine dovranno essere chiusi. La Commissione ha assicurato che le aziende europee potranno invocare la “forza maggiore” per evitare sanzioni contrattuali, ma non sono previste compensazioni economiche.
La presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato: “La Russia ha usato l’energia come arma. È tempo di chiudere il rubinetto e voltare pagina.” Tuttavia, la proposta ha suscitato forti reazioni: alcuni Stati membri, come Ungheria e Slovacchia, temono ripercussioni economiche e legali, mentre la Spagna chiede garanzie per le imprese coinvolte.
Il dibattito è acceso e i negoziati dovranno concludersi entro fine anno per rispettare la tabella di marcia. Intanto, Bruxelles chiede ai governi nazionali di presentare piani concreti per la transizione energetica, in linea con gli obiettivi del Green Deal e della competitività industriale europea.
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