Bruxelles (eu24news.eu) – Dopo oltre vent’anni di trattative, l’Unione europea è pronta a firmare l’accordo commerciale con il Mercosur, il blocco economico sudamericano che riunisce Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Il Consiglio europeo, riunito a Bruxelles, ha dato il via libera politico all’intesa aprendo così la strada alla firma ufficiale prevista per il prossimo 19 dicembre. Si tratta di uno dei più grandi trattati mai negoziati da Bruxelles: un mercato potenziale di oltre 780 milioni di persone e un Pil combinato di migliaia di miliardi di euro.
L’intesa, rimasta a lungo ferma per divergenze interne, mira ad eliminare gradualmente le tariffe doganali sul 92% delle esportazioni del Mercosur verso l’Europa e sul 91% di quelle europee in direzione opposta. Il meccanismo, che prevede una transizione fino a 15 anni, comprende contingenti per i prodotti più sensibili (carne bovina, pollame, zucchero e riso) e riconosce oltre 350 indicazioni geografiche protette europee. L’accordo include, inoltre, clausole ambientali e sociali pensate per garantire il rispetto dei diritti del lavoro e per contrastare la deforestazione amazzonica, uno dei nodi più controversi del negoziato.
Il via libera allo storico accorso è stato promosso soprattutto dalla Germania, che vede nel trattato un’occasione strategica per diversificare l’export europeo e ridurre la dipendenza economica dalla Cina. Sul fronte opposto Italia e Francia, sostenuti da altri Paesi con forti interessi agricoli, che temono una concorrenza sleale da parte delle produzioni sudamericane e un possibile indebolimento delle filiere agroalimentari europee. Le critiche si concentrano anche sul fronte ambientale con il rischio che l’accordo incentivi pratiche insostenibili e aumenti la pressione sulle foreste tropicali.
Per arginare le tensioni, la Commissione europea ha introdotto un meccanismo di salvaguardia: gli agricoltori potranno chiedere la sospensione temporanea dei dazi agevolati qualora le importazioni dal Mercosur risultassero inferiori del 10% ai prezzi europei. Sono previste, inoltre, tutele specifiche per i settori più vulnerabili, dalla carne bovina all’etanolo, e un sistema di monitoraggio per assicurare il rispetto degli standard ambientali e sanitari dell’Ue.
Secondo le stime interne di Bruxelles, l’accordo potrebbe far crescere il Pil europeo di 77 miliardi di euro entro il 2040 e offrire nuove opportunità alle industrie europee nei mercati sudamericani. Il percorso verso la ratifica non è ancora concluso. Dopo la firma dei rappresentanti permanenti degli stati membri della Ue, prevista per dicembre, servirà il voto del Parlamento europeo e la ratifica nazionale di tutti i ventisette; solo allora il trattato diventerà pienamente operativo.
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