Torino – È scoppiata la polemica a Torino dopo la manifestazione pro Palestina che si è svolta domenica 30 marzo, in concomitanza con la fine del Ramadan. Durante il corteo, che ha seguito la preghiera collettiva organizzata sotto la Tettoia di Parco Dora, alcuni manifestanti hanno incendiato immagini della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intonando slogan e grida tra cui “Allahu Akbar”.
L’episodio ha scatenato immediate reazioni da parte del mondo politico, con il centrodestra compatto nel condannare il gesto. La premier Meloni, pur non rilasciando dichiarazioni dirette, ha fatto trapelare irritazione attraverso fonti di Palazzo Chigi, mentre la Lega e Fratelli d’Italia hanno chiesto un intervento deciso delle autorità per identificare i responsabili.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che saranno avviate verifiche per accertare eventuali violazioni della legge, sottolineando che “atti di questo tipo non possono essere tollerati in un Paese democratico”. Anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha espresso preoccupazione: “Simili episodi alimentano tensioni e vanno contro i principi di convivenza pacifica che l’Italia ha sempre promosso”.
Di fronte alle polemiche, il Coordinamento dei centri islamici del Piemonte ha preso le distanze dall’accaduto, condannando il gesto e sottolineando che non rappresenta la comunità musulmana locale. “Questi episodi non rispecchiano i valori dell’Islam né il senso della nostra preghiera per la pace. Ci dissociamo con fermezza da qualsiasi forma di violenza o incitamento all’odio”, ha dichiarato il portavoce dell’organizzazione.
Le forze dell’ordine stanno analizzando i filmati della manifestazione per individuare i responsabili dell’incendio delle immagini. Secondo fonti investigative, potrebbero essere contestati reati come istigazione all’odio e vilipendio delle istituzioni, in base alle normative vigenti.
L’episodio di Torino si inserisce in un contesto di crescente tensione internazionale sulla questione palestinese, con proteste e manifestazioni che si stanno moltiplicando in tutta Europa. Le autorità locali monitorano la situazione per evitare che la protesta sfoci in nuovi episodi di violenza.
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