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Milano – Un’operazione congiunta della Dda di Milano e della Dna ha portato alla luce uno dei più grandi scandali di spionaggio industriale e bancario dell’ultimo decennio in Italia. Sono state emesse sei misure cautelari, coinvolgendo figure di rilievo come l’ex super poliziotto Carmine Gallo, arrestato, e il presidente della Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, indagato ma estraneo alle accuse.

L’inchiesta si focalizza su Equalize srl, una società di business intelligence con sede a Milano, fondata da un ex agente della squadra mobile con oltre 30 anni di servizio. Secondo le accuse, questa società avrebbe sottratto migliaia di informazioni sensibili dalle banche dati strategiche nazionali, compresa la SDI, Serpico, INPS, e altre.

Tra gli arrestati figurano anche Leonardo Maria Del Vecchio, Matteo Arpe, ed ex dipendenti della Skp, un’altra società di investigazione milanese. Gli indagati sono accusati di concorso in accessi abusivi, associazione a delinquere, intercettazioni abusive, accesso abusivo a sistemi informatici, corruzione, e violazione del segreto.

Questo caso non solo mette in luce vulnerabilità nelle difese informatiche italiane ma solleva anche questioni etiche e legali riguardo alla raccolta e vendita di informazioni sensibili. Le indagini, condotte con il supporto dei carabinieri di Varese, mostrano come la tecnologia possa essere usata non solo per proteggere ma anche per violare la privacy e la sicurezza nazionale.

Il settore della sicurezza informatica in Italia potrebbe essere destinato a una riforma, con nuove normative in arrivo per proteggere i dati sensibili. Le aziende coinvolte potrebbero affrontare sanzioni severe, e i professionisti del settore sono chiamati a riflettere su etica e legalità nelle loro pratiche.


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