Azerbaigian, Georgia, Romania e Ungheria uniscono le forze per il progetto “Black Sea Energy”, una linea elettrica sottomarina che promette di trasportare fino a 4 GW di elettricità all’anno, in gran parte da fonti rinnovabili, dal Mar Caspio all’Unione europea. Il ministro dell’Energia azero, Parviz Shabazov, ha annunciato che i quattro Paesi hanno richiesto alla Commissione europea lo status di Progetto di Reciproco Interesse (PMI), un riconoscimento che accelererebbe la costruzione e attirerebbe investitori.

Nato da un’idea del 2022, il progetto – che ha suscitato anche l’interesse della Bulgaria – prevede un cavo sottomarino da 3,5 miliardi di euro, con tempi di realizzazione stimati in 4 anni. L’UE potrebbe finanziare fino a due terzi dei costi, con una decisione sul PMI attesa entro fine marzo. La linea collegherà le risorse rinnovabili azere, come l’eolico e il solare, alla rete europea, rafforzando la sicurezza energetica e la decarbonizzazione.

L’Azerbaigian punta forte sull’energia pulita: nel 2024 ha avviato un piano infrastrutturale per coprire il 30% del fabbisogno nazionale con fonti rinnovabili entro il 2030. In parallelo, collabora con Kazakistan e Uzbekistan per una linea nel Mar Caspio, potenzialmente integrabile con “Black Sea Energy”, creando un corridoio verde tra Asia centrale ed Europa.

Con lo status PMI, il progetto godrebbe di autorizzazioni rapide e visibilità per gli investitori, garantendo benefici socioeconomici e un approvvigionamento sicuro. Un passo avanti per l’Europa verso l’indipendenza energetica e un futuro più sostenibile.

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