Roma – (com) Ha preso il via, presso la sede di Banca Finnat a Palazzo Altieri, il covegno “Dalla formazione all´industria, la ripartenza del nucleare in italia”, promosso da IWeek, advisory house con l´obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza e conoscenza sui temi cruciali per lo sviluppo del Paese e dell´Europa e accompagnarne la comprensione da parte degli stakeholders. Partecipano, tra gli altri, Gilberto Pichetto Fratin (ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Adolfo Urso (ministro delle Imprese e del Made in Italy), Daniela Gentile (ad Ansaldo Nucleare), Stefano Buono (ceo di Newcleo), Luca Mastrantonio (head of Nuclear Innovation Enel), Francesca Ferrazza (head of Magnetic Fusion Initiatives Eni), Aurelio Regina (delegato di Confindustria per l’Energia e per la Transizione Energetica). Nel corso della mattinata verrà presentata l´indagine Swg “Energia nucleare: sfide formative e opportunità al servizio di cittadini e industria”. Emerge che un italiano su due voterebbe a favore del nucleare, se avesse la responsabilità di decidere sul futuro delle politiche energetiche in Italia e dovesse esprimersi sull´opportunità o meno di centrali nucleari nel nostro Paese, mentre 1 su 4 voterebbe contro. I soggetti più favorevoli si registrano tra gli uomini (57%), i residenti del Nord Ovest (57%) e gli abitanti dei piccoli centri (55%). In particolare, mentre la somma dei favorevoli è pari a circa la metà del campione (48%), con il 21% che voterebbe sicuramente a favore della costruzione di nuovi impianti a energia atomica in Italia e il 27% che molto probabilmente lo farebbe, la somma dei contrari è pari a circa un quarto (24%), divisa equamente a metà tra chi voterebbe sicuramente contro (12%) e chi ritiene assai probabile che voterebbe contro (12%). Quasi un terzo (28%) degli italiani, invece, non saprebbe cosa votare. Riguardo la collocazione di nuove centrali, il 30% preferirebbe che fossero costruite nei siti che ospitavano le vecchie centrali, mentre il 43% vorrebbe che fossero edificate in nuovi siti definiti idonei dalle autorità. Inoltre, il 71% degli italiani ritiene che la realizzazione di un´opera autorizzata secondo tutti i criteri di sicurezza definiti dallo Stato, sia essa una nuova centrale nucleare o un deposito di stoccaggio di prodotti radioattivi, non può essere fermata da movimenti di protesta minoritari. Per il 79%, poi, l´annunciata creazione di una Newco partecipata da Enel, Ansaldo Nucleare e Leonardo è una risposta adeguata al crescente bisogno di energia elettrica in Italia. Il sondaggio ha fatto emergere inoltre quanto gli italiani siano avvertiti riguardo la prossima necessità di un mix energetico che vada oltre le fonti rinnovabili classiche, pur garantendo gli obiettivi della decarbonizzazione previsti dal Green Deal. Se è largamente maggioritaria (tra l´82% e l´87%) la percentuale di popolazione che è consapevole della crescita della domanda e dei costi dell´energia in futuro e che sarà necessario aumentare la produzione di elettricità non solo attraverso le fonti rinnovabili, ben il 45% del campione ritiene che l´utilizzo di eolico, fotovoltaico, geotermico e idroelettrico sarà insufficiente a rispondere ai bisogni energetici nazionali. L´indagine ha confermato poi quanto già emerso in precedenza in occasione delle passate edizioni di iWeek in cui sono stati presentati analoghi sondaggi Swg: c´è bisogno di maggiore informazione. Innanzitutto, la maggioranza degli italiani ancora non conosce le nuove tecnologie nucleari, con una percentuale tra il 54% e il 58% che si dichiara ignaro dei reattori SMR, AMR e MMR, dove però la maggioranza tra chi sa della loro esistenza li ritiene sicuri, sostenibili e disponibili. Inoltre meno di un italiano su tre sa come vengono gestiti oggi i rifiuti radioattivi nel nostro Paese, e solo il 40% ritiene sicuri i depositi temporanei presenti sul territorio nazionale. Più in generale, la percezione dell´impatto ambientale del nucleare di nuova generazione è di poco superiore a quello del fotovoltaico, dell´eolico e dell´idroelettrico, mentre è nettamente inferiore a quello delle fonti fossili. La VI edizione di iWeek “Dalla formazione all´industria, la ripartenza del nucleare in Italia” è realizzata con il sostegno di Edison, Enel, newcleo, Sogin, AFRY, Alpha Ring, Protection Solutions e Transmutex e con i patrocini di Ministero dell´Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Isin, Regione Lazio, Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale, Lazio Innova, Associazione Italiana Nucleare, Enea, Politecnico di Milano e WeSchool.
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