Bruxelles- Mancano 60 anni al raggiungimento di piena parità di genere nell’Unione europea, un percorso lungo perché lento è il processo di cambiamento quando si tratta di attuare una rivoluzione culturale che possa impattare ad ampio raggio su economia e società. Dall’alto del Parlamento però qualcosa si sta muovendo nella direzione giusta, lo abbiamo visto durante l’ultimo incontro della commissione FEMM in cui si è constato come promesse ed obiettivi ambiziosi siano catalizzatori importanti per conquistare l’uguaglianza di genere, e continuiamo ad averne la conferma con la proposta di iniziativa legislativa per colmare il gap normativo esiste in materia, presentata in data odierna dell’eurodeputata del PPE, Giusi Princi.
L’evento di oggi ha infatti costituito un un’importante occasione di confronto tra eurodeputati, accademici ed esperti nazionali e internazionali sul ruolo innovativo dell’Intelligenza Artificiale (IA) come strumento per contrastare la violenza di genere, durante il quale l’On. Princi ha affrontato il vuoto normativo relativo alla violenza di genere derivante dalla mancanza di riferimenti specifici nell’Atto sull’Intelligenza Artificiale e dalla centralità limitata conferita all’IA nella direttiva sulla violenza domestica, che si concentra solo sulla cyber violenza e sulle immagini digitalmente alterate. La sua iniziativa si propone di creare un quadro regolatore più robusto e completo in grado di tutelare le vittime e prevenire tali forme di violenza: “Un tema che è stato promosso da me in qualità di membro della Commissione FEMM e in rappresentanza del PPE, però è una battaglia di civiltà che non ha colore politico perché tutti quanti si è in prima linea a tutela del diritto delle donne a non temere per la propria incolumità, a vivere senza paura a non essere discriminate per il proprio genere. Stiamo assistendo ad una importante recrudescenza del fenomeno che sta sempre di più diventando una piaga sociale” spiega Princi.
Al convegno presente anche Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo, Lina Gálvez e Rosa Maria Estaras, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Commissione FEMM che hanno partecipato attivamente al dibattito moderato dalla deputata di FI.
“Occorre che l’Europa intervenga a normare un ambito sul quale c’è una profonda carenza e quindi io investo la Vicepresidente e tutto quanto il Parlamento europeo perché noi crediamo che tanto l’atto sull’intelligenza artificiale, tanto la direttiva sulla violenza domestica, non riconoscono pienamente la tecnologia come strumento di prevenzione e di protezione delle donne vittime di tutela. L’intelligenza artificiale è una sfida come ogni frontiera però va governata e non subita. Proprio le opportunità dell’alta tecnologia, del digitale possono e devono essere incanalate per farci vivere in una società che sia più giusta, più equa e nella quale non ci sia posto ad alcuna forma di violenza” conclude in introduzione.
“Con il convegno di oggi abbiamo tracciato la strada e siamo già al lavoro per sanare questo gap con un’iniziativa legislativa, per meglio collegare le opportunità del digitale con la necessità di prevenire la violenza di genere” sono le parole giuste al momento giusto, la combinazione di problemi e risorse che, se incastrati tra loro in un’ottica sinergica e positiva, potranno realmente fare la differenza.
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