New York (eu24news) – si prepara a voltare pagina con le elezioni municipali del 4 novembre 2025, una sfida che vede protagonisti tre candidati con visioni opposte per il futuro della città. In testa ai sondaggi c’è Zohran Mamdani, 34 anni, democratico progressista, nato in Uganda da famiglia indiana, pronto a diventare il primo sindaco musulmano e socialista democratico della metropoli. La sua campagna ha galvanizzato giovani e comunità asiatiche con proposte radicali come trasporti pubblici gratuiti, asili nido universali e congelamento degli affitti per tre anni. Mamdani ha chiuso la campagna attraversando il ponte di Brooklyn a piedi, guidando una folla di sostenitori fino alla City Hall con lo slogan “tassare i ricchi”.
A sfidarlo c’è Andrew Cuomo, ex governatore democratico che corre da indipendente moderato. Cuomo ha criticato Mamdani definendolo estremista e poco competente, giudicando le sue proposte irrealistiche. Ha fatto campagna nei quartieri popolari come il Bronx e Washington Heights, ricevendo un inatteso sostegno da Donald Trump, che ha dichiarato il suo appoggio in diretta televisiva. Il terzo candidato è Curtis Sliwa, repubblicano noto per le sue campagne ricorrenti, che potrebbe sottrarre voti a Cuomo.
I sondaggi indicano Mamdani al 46%, Cuomo al 33% e Sliwa al 15%. La campagna è stata segnata da tensioni e accuse reciproche. Mamdani ha denunciato toni anti-musulmani da parte dei rivali, mentre Cuomo ha sollevato polemiche insinuando che Mamdani non sarebbe in grado di proteggere la comunità ebraica dall’antisemitismo, citando le sue posizioni pro-palestinesi.
Oltre 735mila elettori hanno già votato anticipatamente, un record per elezioni non presidenziali. Domenica scorsa, 151mila newyorchesi si sono recati alle urne, di cui 45mila sotto i 35 anni, segno di una mobilitazione giovanile senza precedenti.
Nella stessa giornata si vota anche per i governatori di New Jersey e Virginia. In vantaggio ci sono due candidate democratiche moderate: Mikie Sherrill in New Jersey e Abigail Spanberger in Virginia. Entrambe sono considerate fondamentali per il rilancio del partito democratico in vista delle elezioni di midterm del 2026, che decideranno il controllo del Congresso negli ultimi due anni del mandato di Trump.
Secondo il New York Times, queste elezioni rappresentano il primo vero test politico dell’era Trump. I risultati di oggi influenzeranno le strategie di entrambi i partiti per il prossimo anno, rendendo il voto di New York e degli altri stati un crocevia cruciale per il futuro politico degli Stati Uniti.
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