Bruxelles (eu24news) – NEWS dall‘EUROPA n.133 del 4 Luglio 2025 –
a cura di Luigi Ulgiati, Vice Segretario Generale UGL e membro del CESE
Un’Europa più partecipativa e giusta: è questa la direzione intrapresa dalle istituzioni comunitarie, che nelle ultime settimane hanno lanciato due iniziative di rilievo destinate a segnare il futuro dell’integrazione europea e della protezione dei cittadini nel mondo digitale.
Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), in chiusura della sua ultima sessione plenaria prima della pausa estiva, ha adottato un parere sull’importanza di istituzionalizzare il dialogo civile e sociale nei Paesi candidati all’adesione all’Unione. Un passo considerato cruciale per rafforzare la partecipazione democratica, promuovere lo sviluppo sostenibile e facilitare i negoziati di allargamento.
La raccomandazione distingue chiaramente tra dialogo sociale – che coinvolge parti sociali come sindacati e associazioni datoriali – e dialogo civile, affidato alle organizzazioni della società civile. In molti Paesi candidati, queste forme di confronto restano ancora frammentate e prive di strutture istituzionali, compromettendo la qualità delle politiche pubbliche e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
«Serve un dialogo autentico e strutturato tra governi, sindacati e imprese», ha dichiarato il consigliere Ulgiati, sottolineando come un coinvolgimento multilaterale possa incidere concretamente su occupazione, condizioni lavorative e politiche economiche.
Parallelamente, la Commissione Europea ha aperto una consultazione pubblica di 12 settimane per raccogliere contributi sul Digital Fairness Act, la futura legge sull’equità digitale attesa per metà 2026. Obiettivo: rafforzare la tutela dei consumatori in un ecosistema digitale sempre più complesso e potenzialmente insidioso.
Nel mandato affidato al commissario Michael McGrath, la presidente Ursula von der Leyen ha chiesto di elaborare una normativa capace di contrastare pratiche scorrette come i dark pattern, il marketing non etico degli influencer, la profilazione dei minori e la progettazione ingannevole di interfacce online.
Il DFA si baserà sui risultati del Digital Fitness Check del 2024, che ha evidenziato lacune nel quadro normativo attuale e difficoltà diffuse tra gli utenti. La nuova legge si affiancherà al Digital Services Act e al Digital Markets Act, completando il mosaico di regole europee sul digitale con un’attenzione specifica alla vulnerabilità dei consumatori.
Dal rafforzamento del dialogo democratico nei Paesi candidati alla difesa dei diritti digitali, le due iniziative confermano il ruolo centrale delle istituzioni europee nel costruire un’Unione più equa, inclusiva e sostenibile. In un momento in cui la fiducia nei processi democratici è messa alla prova, Bruxelles rilancia il suo impegno per un’Europa che ascolta, protegge e coinvolge.
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