Israele si trova in uno stato di massima allerta a causa della crescente minaccia di un possibile attacco su vasta scala da parte dell’Iran e di Hezbollah. Questo scenario si sta sviluppando in vista del vertice organizzato da Stati Uniti, Egitto e Qatar per discutere un possibile cessate il fuoco a Gaza. Nonostante gli sforzi diplomatici per mantenere aperti i canali di negoziazione, c’è il timore che l’Iran possa lanciare un attacco prima del vertice.
Le forze di difesa israeliane (IDF) sono pronte e hanno distribuito le truppe necessarie per fronteggiare eventuali attacchi. La situazione è aggravata dal recente lancio di circa 30 razzi da parte di Hezbollah dal sud del Libano verso Israele, anche se questi non hanno causato danni o feriti. Questo attacco è stato rivendicato da Hezbollah come risposta agli attacchi israeliani nei villaggi del sud del Libano.
In parallelo, il Pentagono ha risposto con il dispiegamento di un sottomarino lanciamissili in Medio Oriente e l’invio del gruppo d’attacco della portaerei Abraham Lincoln, in segno di preparazione a eventuali escalation.
Sul fronte diplomatico, il nuovo capo di Hamas, Yahia Sinwar, sembra essere disposto a negoziare un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi secondo un piano proposto dal presidente Joe Biden. Tuttavia, Hamas non invierà mediatori diretti, poiché ritiene sufficiente la bozza approvata dall’ONU.
Mentre le negoziazioni internazionali tentano di prevenire un’escalation, Israele rimane in stato di allerta per potenziali attacchi imminenti.
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