Strasburgo (eu24news) – Oggi al Parlamento europeo, nel corso del seminario per il premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo investigativo, è intervenuto il giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci.
“Quello che è successo a me è un atto intimidatorio di cui non so quale sia la finalità. È il termine di una serie di iniziative che vanno avanti da anni, alcune mai rese pubbliche, ma certamente rappresenta un salto di livello rispetto alle minacce costanti. Chi gestisce il potere della criminalità organizzata non ama l’attenzione dei giornali, e le intercettazioni lo confermano”, ha dichiarato il giornalista riferendosi al recente attentato subito.
“Se l’Europa vuole incidere sui suoi valori portanti, allora deve dotarsi di maggiori strumenti per farli rispettare, altrimenti tutto diventa una questione di poca credibilità. Abbiamo seguito con grande attenzione lo European Media Freedom Act, perché si basa sulla realtà che viviamo ogni giorno. Servono strumenti per liberare i media dall’influenza politica“, ha proseguito il giornalista.
“In Italia – continua – abbiamo un editore come Angelucci, deputato, tra l’altro tra i più assenti, i cui giornali si sono prestati alla delegittimazione del sottoscritto; altri giornali si sono addirittura augurati la mia morte. Le criticità che riguardano il mondo dell’informazione sono molteplici. Anche per questi motivi la gente ha perso fiducia nell’informazione”.
“Se pensavano di fermare Report, sicuramente otterranno l’effetto opposto. Siamo andati a toccare dei centri di potere che non avevano piacere di essere disturbati. Paura? Sì, il sentimento della paura è un sentimento umano ed è normale che ci sia: ti aiuta a proteggere ciò che hai di più caro”, ha concluso Ranucci.
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