Bruxelles (eu24news.eu) – La Ue rafforza le regole per la tutela dei lavoratori esposti a sostanze cancerogene e tossiche nei luoghi di lavoro. La Commissione europea ha proposto nuovi limiti di esposizione per ridurre l’incidenza di malattie professionali gravi, tra cui tumori ai polmoni, puntando a prevenire oltre 20mila casi nei prossimi decenni.
Nuovi limiti per sostanze ad alto rischio
Le nuove soglie riguardano sostanze impiegate in settori strategici come l’industria pesante, la chimica, la produzione di batterie e i processi di saldatura. Tra le sostanze più a rischio: cobalto e composti inorganici, usati nella fabbricazione di batterie e magneti, per cui si introducono limiti molto bassi, con un periodo di transizione di sei anni per l’adattamento; IPA (idrocarburi policiclici aromatici), presenti nei cicli produttivi di acciaio, ferro e alluminio, e nei fumi di saldatura, da ora sotto osservazione speciale; 1,4-Diossano, solvente presente anche nei detergenti domestici, con limiti precisi di esposizione giornaliera e breve durata. Particolare attenzione è rivolta ai fumi di saldatura, che possono contenere metalli cancerogeni come cromo, nichel e cadmio. Secondo Eurostat, il rafforzamento delle norme può generare risparmi sanitari fino a 1,16 miliardi di euro, oltre a migliorare la qualità della vita dei lavoratori.
In Italia cresce l’allarme sulle malattie professionali
Nel nostro Paese, i dati Inail segnalano un fenomeno in crescita: tra gennaio e maggio 2025 le denunce di malattia professionale sono aumentate del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’incremento è trasversale: riguarda industria, agricoltura e tutto il territorio nazionale, con picchi nel Sud e nel Nord-Ovest.
Anche sul piano di genere e nazionalità si conferma il trend: crescono sia le denunce da parte di lavoratori italiani che da parte di stranieri, con un incremento percentuale maggiore tra questi ultimi.
Le nuove regole UE rappresentano una svolta nella prevenzione delle patologie da esposizione, e mettono le imprese davanti a una responsabilità concreta: investire sulla sicurezza, oggi, per evitare conseguenze sanitarie e sociali domani.
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