Bruxelles – Le autorità belghe proseguono le indagini su Huawei, il colosso tecnologico cinese accusato di aver tentato di influenzare il Parlamento Europeo attraverso pagamenti illeciti. Al centro dell’inchiesta, condotta dalla procura belga, ci sono sospetti di corruzione attiva e traffico di influenze, con un focus su una lettera del 2021 firmata da otto eurodeputati in difesa dell’azienda. Secondo documenti giudiziari esaminati da “Politico”, gli investigatori ritengono che Huawei possa aver offerto “remunerazioni o regali eccessivi” per garantirsi il sostegno di parlamentari e funzionari Ue, nel tentativo di contrastare le restrizioni europee sul suo ruolo nelle reti 5G.
L’indagine ha preso il via dopo perquisizioni in 21 abitazioni e uffici tra Belgio e Portogallo, con il sequestro di documenti e dispositivi elettronici. Quattro persone sono state incriminate per corruzione e associazione a delinquere, mentre una quinta enfrenta accuse di riciclaggio di denaro. La lettera incriminata, inviata a tre commissari Ue nel febbraio 2021, chiedeva di riconsiderare le politiche restrittive verso Huawei, considerata da molti governi occidentali una minaccia alla sicurezza informatica per i suoi presunti legami con Pechino. Gli inquirenti sospettano che dietro quel documento ci siano state pressioni indebite orchestrate dall’azienda cinese.
Il caso richiama alla mente lo scandalo “Qatargate” del 2022, sollevando interrogativi su un possibile sistema di influenze straniere a Bruxelles. Le autorità belghe stanno ora verificando se altri eurodeputati o funzionari abbiano beneficiato di compensi per promuovere gli interessi di Huawei, con l’indagine che potrebbe allargarsi ad ulteriori Paesi Ue e società cinesi. Huawei, dal canto suo, nega ogni addebito: “Rispettiamo le leggi ovunque operiamo e abbiamo una tolleranza zero per la corruzione”, ha dichiarato un portavoce, ribadendo l’impegno dell’azienda per standard etici elevati.
Le ripercussioni potrebbero essere pesanti. Diversi Stati membri, tra cui Belgio, Stati Uniti, Regno Unito e Germania, hanno già limitato o escluso Huawei dalle proprie infrastrutture 5G, e questo scandalo potrebbe accelerare tali misure in Europa. Intanto, cresce la pressione sulla Commissione Europea e sul Parlamento per rafforzare i controlli sulla trasparenza e contrastare le ingerenze straniere. Nei prossimi mesi, nuovi sviluppi potrebbero gettare luce su uno dei più gravi casi di presunta corruzione nelle istituzioni Ue, con implicazioni politiche e tecnologiche di vasta portata.
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