BRUXELLES – Oggi, al Parlamento europeo “incontriamo un gruppo di giornalisti e di esperti della comunicazione per porre il tema del giornalismo in aree di guerra. La situazione è sfuggita di mano, perché non si tratta più di effetti collaterali ‘normali’ in situazioni di conflitto. Qui c’è un accanimento contro chi fa informazione. Siamo passati dal nascondere le informazioni a manipolarle, fino a stravolgere quello che accade, con atti di persecuzione verso i giornalisti e verso i loro familiari, anche giudiziaria”. Lo ha dichiarato Gaetano Pedullà, eurodeputato e vicepresidente della delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, a margine dell’evento da lui organizzato “Giornalisti nelle zone di guerra: Gaza e Ucraina”.

Presenti all’evento, il Vicepresidente del gruppo S&D Alex Agius Saliba; Anthony Bellanger, segretario generale della Federazione internazionale dei giornalisti; Vaios Koutroulis, professore di diritto internazionale Università di Bruxelles; Eugeniya Virlich, responsabile dei media online Kavun.city e rappresentante del sindacato nazionale dei giornalisti dell’Ucraina; Domenèc Ruiz Devesa, membro del gabinetto dell’Alto rappresentante per gli affari esteri; un gruppo di giornalisti palestinesi.

“Cosa possiamo fare?”, ha proseguito Pedullà. “Chiaramente abbiamo un ruolo e delle responsabilità, premesso che anche noi non abbiamo tutte le carte in regola. L’ultimo rapporto sullo Stato di diritto ha infatti segnalato dei problemi con la libertà di stampa e dei conflitti di interesse. Dobbiamo quindi avere il coraggio di fare un passo in più, anche in luoghi in cui ci sono situazioni di guerra”, ha aggiunto.

Sulla nomination al Premio Sakharov di un gruppo di giornalisti palestinesi da parte della Sinistra europea, Pedullà ha detto: “In quella zona c’è stato un accanimento contro chi esercita l’attività di giornalista. Si cerca di alzare un muro e di mettere una censura su quello che accade, ragion per cui abbiamo deciso di candidarli – Abu AklehYasser MurtajaHamza Al-DahdouhWael Al-DahdouhPlestia Alaqad e Roshdi Sarra – al Premio Sakharov 2024″, ha concluso.


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