Gaza – Questa mattina, un bombardamento aereo israeliano ha colpito il cortile dell’ospedale Al-Aqsa a Deir al-Balah, situato nel cuore della Striscia di Gaza. L’attacco ha provocato la morte di almeno quattro persone e ha lasciato molte altre gravemente ferite. Tra le vittime, vi sono civili che avevano cercato riparo nel cortile dell’ospedale, ritenuto un luogo sicuro in mezzo alla crescente violenza nella zona. Fonti ospedaliere riferiscono che molti dei feriti, inclusi bambini, presentano gravi ustioni causate dall’esplosione.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che l’attacco era diretto a militanti di Hamas che avrebbero utilizzato l’ospedale come base per coordinare attacchi terroristici contro Israele. Tuttavia, le immagini drammatiche trasmesse dai media locali mostrano una scena di devastazione umanitaria, con famiglie intrappolate nei combattimenti e ferite in aree che dovrebbero essere protette. Le scene di disperazione e caos evidenziano la gravità della situazione, con la popolazione civile che paga un prezzo altissimo.

L’ospedale Al-Aqsa, già sovraccarico di pazienti feriti nei precedenti attacchi, sta lottando per gestire l’emergenza. Testimoni oculari descrivono scene strazianti all’interno dell’ospedale, con medici che tentano disperatamente di salvare vite in condizioni precarie. Numerose persone sono state trasferite in altri ospedali, come il Nasser Hospital, per ricevere cure d’emergenza a causa della gravità delle ustioni. Il sistema sanitario locale è al collasso, incapace di far fronte al numero crescente di feriti.

Le Nazioni Unite hanno condannato l’attacco, definendolo una possibile violazione del diritto internazionale. Il Segretario Generale dell’ONU ha ribadito che le strutture civili, comprese quelle sanitarie, devono essere protette e non possono essere bersaglio di attacchi militari. L’episodio ha inoltre sollevato preoccupazioni sui diritti umani e ha spinto diverse organizzazioni internazionali a richiedere un’indagine indipendente sui fatti. Le richieste di giustizia e responsabilità si sono fatte sentire in tutto il mondo.

La situazione nella Striscia di Gaza rimane estremamente tesa, con la popolazione civile che continua a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane e sofferenze. La comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi degli eventi, mentre gli appelli alla pace e alla protezione dei civili si moltiplicano senza sosta.


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