Strasburgo – Dopo il dibattito della Plenaria sulle priorità della presidenza ungherese del Consiglio Ue alla presenza del premier magiaro, Viktor Orban, i Patrioti europei hanno ritenuto necessario convocare una conferenza stampa per commentare lo svolgimento di una discussione tutt’altro che ordinaria: “La discussione ha espresso ipocrisia ai suoi massimi livelli. La Von Der Leyen è stata vergognosa, ha dimostrato la posizione della presidente della commissione. Grande onore presentare Orban a nome dei Patrioti che è il terzo gruppo per grandezza. Orban ha espresso una valutazione giusta e chiara, ha presentato proposte concrete, ipotesi interessanti che possono bilanciare gli errori commessi negli ultimi anni” ha affermato Kinga Gál,.

  Il capogruppo dei Patrioti, Jean-Paul Garraud, si è detto “scandalizzato per il discorso della Von Der Leyen che si è rivolta contro Orban. Ho provato vergogna. Questo è il segnale di un sistema che non vuole cedere e si blocca. Siamo vittima di un cordone sanitario ciò nonostante siamo sempre più forti nelle votazioni. La posizione degli avversari è quella di chi assiste al cambiamento di un sistema come quello di Maastricht che sta per scoppiare”.

L’ indignazione per gli insulti dei deputati, la rabbia per l’attacco della Von Der Leyen ed il rammarico per il silenzio della Presidente del Parlamento sono elementi necessari e sufficienti per dichiarare un “agguato finito male”. Così Paolo Borchia si espone e racconta la sua prospettiva sugli episodi di questa mattina: “Ognuno è libero di trarre conclusioni e stilare valutazioni politiche ma ci sono linee rosse di educazione che non vanno superate ed oggi sono state superate. I gruppi di maggioranza hanno fatto una brutta figura violando il regolamento, l’ordine del giorno non è infatti stato rispettato e decine di colleghi hanno abusato del diritto all’immunità parlamentare. L’aspetto più comico è che tutti questi deputati sono stati asfaltati. Domandiamoci come mai c’è sempre più astensione, se avete sentito gli interventi di oggi potete darvi la risposta. Se l’Europa è un fanalino di coda, se non siamo competitivi, un motivo c’è. Dove vogliamo andare con questi deputati?”


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