STRASBURGO – Oggi, 7 ottobre, ad un anno dall’attacco terroristico al Nova Festival e dalle uccisioni nei kibbutz per mano di Hamas, il Parlamento europeo ha voluto dedicare l’apertura della prima sessione Plenaria di ottobre al ricordo delle vittime israeliane, agli ostaggi, e ai civili palestinesi che hanno perso e che tutt’ora perdono la vita a Gaza.

“Il 7 ottobre, l’attacco terroristico di Hamas in Israele ha cambiato tutto. L’orrore di quel giorno vivrà nell’infamia. Non c’è niente che potrebbe mai giustificare l’uccisione di massa indiscriminata, gli stupri, i rapimenti e le torture che sono accaduti un anno fa. Le persone sono state bruciate nei loro kibbutz, giovani uccisi, aggrediti, mentre ballavano ad un festival di musica. Ostaggi, inclusi bambini e anziani, sopravvissuti all’olocausto, sono stati strappati dalle loro case. Un anno dopo, troppo pochi sono stati in grado di tornare dai loro cari”. Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in apertura di sessione in Emiciclo.

Presenti in aula anche alcuni membri delle famiglie degli ostaggi, che la presidente ha volto ringraziare per il loro coraggio e “per essere la loro voce”. “Questa casa continuerà a fare ciò che può per aiutare a riportarli tutti a casa”, ha aggiunto Metsola riferendosi agli ostaggi.

Gli attacchi del 7 ottobre hanno portato ad un circolo di guerra, morte e devastazione, che ne ha visto morire a migliaia a Gaza. Troppi bambini non invecchieranno mai e troppi innocenti hanno pagato il più caro prezzo”. Tramite le parole della presidente, il Parlamento europeo ha rinnovato il proprio appello affinché tutti gli ostaggi vengano rilasciati il prima possibile, nonché la richiesta di un cessate il fuoco immediato. In memoria di tutte le vite innocenti perse, l’Eurocamera ha poi osservato un minuto di silenzio.

Benifei (Pd): “Ricordiamo le vittime e chiediamo la liberazione degli ostaggi”

“È passato esattamente un anno dall’orrenda strage di Hamas contro la popolazione israeliana. Ci stringiamo alle loro famiglie nel ricordo e nella richiesta di rilascio incondizionato degli ostaggi. Quella del 7 ottobre è stata una violenza terribile, brutale, che deve essere condannata senza reticenze. Il Partito Democratico ha preso immediatamente le distanze da chiunque, anche in questi giorni, inneggi alla violenza: con loro non abbiamo nulla da spartire. Da quel giorno è iniziata anche una gravissima escalation. La guerra a Gaza ha causato oltre 40.000 vittime per mano dell’esercito israeliano e l’allargamento del conflitto al Libano comporta ulteriori enormi rischi. Le critiche, anche dure, nei confronti del governo di Netanyahu sono pienamente legittime e non implicano in alcun modo una giustificazione ai crimini atroci commessi da Hamas. Su questo non possono e non devono esserci ambiguità. Continueremo a chiedere il rilascio immediato e senza condizione degli ostaggi, a chiedere il cessate il fuoco e il rispetto delle risoluzioni dell’ONU. Deve tornare il diritto internazionale, devono fermarsi le armi e le violenze”. Così, in una nota stampa, Brando Benifei, europarlamentare del Partito democratico.

Della Valle (M5S): “Reagire all’orrore con la pace”

“Il 7 Ottobre di un anno fa la comunità israeliana veniva colpita al cuore da un’azione terroristica grave e dalle disastrose conseguenze. Da allora oltre alle mille vittime israeliane si sono aggiunti i quasi 50.000 morti palestinesi, vittime della vendetta portata avanti dal governo Netanyahu. Qualcuno vorrebbe costruire una narrazione a senso unico sul 7 ottobre per giustificare la sospensione del diritto internazionale, mentre questa data dovrebbe ricordare a tutti che non si può reagire a questo orrore aggiungendo terrore ad altro terrore. La pace è l’unico antidoto possibile. Ai familiari delle vittime e di quelli che sono ancora in ostaggio inviamo la nostra solidarietà più totale e la nostra vicinanza. Affinché azioni come queste non si ripetano mai più e che ci sia un cessate il fuoco definitivo in Medio oriente”. Lo scrive in una nota Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.


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