Strasburgo – “Anche dalla discussione che si è svolta in mattinata nella Plenaria di Strasburgo emergono elementi che ci portano a manifestare fin da ora la nostra ferma contrarietà alla Risoluzione sul Libro bianco sul futuro della difesa europea”. Così in una nota la delegazione italiana dei Verdi al Parlamento europeo, con Cristina Guarda, Ignazio Marino, Leoluca Orlando e Benedetta Scuderi.

“Nessuno – proseguono le eurodeputate e gli eurodeputati dei Verdi – ha parlato di negoziazioni e di diplomazia. Per noi è inconcepibile accettare una spesa così alta per una corsa al riarmo nei singoli Stati Ue, senza puntare su armonizzazione ed efficientamento di spese e risorse, considerando che la spesa congiunta è già più alta di quella della Russia. E senza, inoltre, assicurarsi che i soldi dei cittadini europei vengano investiti per la transizione e le infrastrutture, che sono altrettanto importanti per la sicurezza. In più, ribadiamo che non è accettabile che la Commissione imponga la decisione di un pesante riarmo esautorando il Parlamento europeo eletto dai cittadini”.

“Anche il dibattito Ue sulla situazione in Ucraina continua ad attestarsi sul tema delle armi, senza che ci si interroghi su come entrare nei negoziati e andare verso una pace giusta. Così non si cerca in nessun modo di trovare soluzioni di negoziazione e di risoluzione del conflitto, ma si scivola pericolosamente verso una forte escalation. Questa è un’Europa che prende una deriva bellicista con la quale si fa male alla popolazione, noi non ci stiamo”, concludono.


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