Cancellati i negoziati sulla direttiva contro il greenwashing: la Commissione europea valuta il ritiro definitivo della proposta
A poche ore dall’avvio del trilogo finale, il Consiglio dell’Unione europea ha annullato i negoziati con il Parlamento sulla Direttiva Green Claims, dopo che la Commissione ha annunciato l’intenzione di ritirare la proposta legislativa. La decisione ha suscitato la reazione immediata dei presidenti delle commissioni parlamentari competenti, Anna Cavazzini (IMCO) e Antonio Decaro (ENVI), che hanno denunciato un grave precedente istituzionale.
La direttiva, presentata nel 2023, mirava a contrastare il greenwashing obbligando le aziende a fornire prove scientifiche verificabili a supporto delle dichiarazioni ambientali sui propri prodotti. Dopo due anni di lavoro legislativo, il Parlamento si è visto privato della possibilità di concludere un accordo su un testo ritenuto cruciale per la trasparenza e la fiducia dei consumatori.
“È inaccettabile che, a meno di tre ore dall’inizio del trilogo, ci venga comunicata la volontà di non negoziare,” hanno dichiarato Cavazzini e Decaro. “Questo comportamento mina la credibilità del processo legislativo europeo e rischia di compromettere la lotta al greenwashing.”
La Commissione ha giustificato la sua posizione con la necessità di semplificare il quadro normativo e ridurre gli oneri amministrativi, soprattutto per le piccole imprese. Tuttavia, secondo i co-relatori Sandro Gozi e Tiemo Wölken, la proposta era già frutto di compromessi e il suo ritiro rappresenterebbe una sconfitta per la sostenibilità e per le imprese virtuose.
Il futuro della direttiva resta incerto. La Commissione non ha ancora formalizzato il ritiro, ma ha annunciato che informerà i co-legislatori nelle prossime ore. Intanto, il Parlamento europeo ribadisce la propria disponibilità a riprendere il dialogo istituzionale.
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