BRUXELLES – (com/)”Per gli Stati membri con una traiettoria di riferimento stabilita dalla Commissione, i piani devono includere un’analisi di sensibilità che dimostri la plausibilità di un debito in calo o mantenuto a livelli prudenti,” indicano le linee guida, fornendo dettagli tecnici sull’analisi. Questi piani conterranno impegni specifici riguardanti la crescita della spesa pubblica primaria netta (escludendo interessi, componenti una tantum, spesa ciclica per la disoccupazione e cofinanziamento nazionale dei programmi UE). L’impegno prevede di “mantenere la spesa netta nominale al di sotto dei tassi di crescita annuali” al fine di rispettare i “requisiti di sostenibilità del debito e le salvaguardie”. “Per mantenere questo impegno – viene precisato -, un governo può scegliere tra il contenimento della spesa e/o l’aumento discrezionale delle entrate”. In altre parole, la spesa è vincolata da limiti su debito e deficit. Per quanto riguarda le assunzioni macroeconomiche alla base dei piani, si richiede non solo “uno scenario centrale e plausibile per la crescita del PIL”, ma anche una stima prudente sull’effetto delle riforme, escludendo l’impatto di riforme non ancora attuate, anche se queste sostengono la richiesta di estendere il piano da 4 a 7 anni. I Paesi stanno preparando piani sia con durata di 4 che di 7 anni. L’approvazione dell’estensione arriverà solo con l’approvazione dei piani: la Commissione esprimerà una valutazione entro sei settimane dalla presentazione dei piani, e altre sei settimane saranno necessarie perché il Consiglio UE adotti la raccomandazione sul percorso di spesa approvando gli impegni di riforma e investimento a sostegno dell’estensione. Sul debito, le linee guida richiedono di presentare proiezioni dettagliate per ogni anno del piano con le “principali variabili di stress”: tassi di interesse a lungo e breve termine, stima minima sul saldo primario strutturale e uno scenario avverso di crescita dei tassi. Sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, il pilastro europeo dei diritti sociali e altre priorità UE, gli Stati devono dettagliare le misure su 17 voci, tra cui istruzione, pari opportunità, reddito minimo, assistenza sanitaria e “pace, giustizia e istituzioni forti”.
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