Mep Sandro RUOTOLO

Bruxelles – “Non lascia dubbi la relazione annuale sullo stato di diritto nell’Ue: lo Stato di diritto in Italia è a rischio. L’Italia nel complesso ha ricevuto 6 raccomandazioni dalla Commissione europea sul rispetto dello stato di diritto e la libertà di stampa. Da subito il Partito Democratico aveva lanciato l’allarme chiedendo un cambio di rotta sulla giustizia, sull’informazione, sul premierato e infatti nel rapporto, la cui pubblicazione era stata congelata alla vigilia del voto che ha portato alla rielezione di Ursula von der Leyen, si legge che la modifica della Costituzione fa venir meno alcune delle prerogative del capo dello Stato.

Il governo italiano deve prendere atto e procedere immediatamente a cambiare rotta. Non ci sono più attenuanti: l’attacco all’indipendenza della magistratura e le leggi bavaglio, le querele temerarie e l’occupazione della Rai da parte del partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono il segno tangibile dell’emergenza democratica del nostro Paese. La nuova legge che abroga il reato di abuso d’ufficio e limita la portata del reato di traffico d’influenza potrebbe avere, secondo Bruxelles,   implicazioni per l’individuazione e l’investigazione di frodi e corruzione. Sulla Rai, dobbiamo adeguarci alle indicazioni europee a cominciare dall’applicazione del regolamento sui Media freedom act. 

Per Bruxelles, sulla Rai il governo deve “garantirne l’indipendenza” e “finanziamenti adeguati”. A marzo scorso, nel voto finale sul Media Freedom Act, la delegazione di Fratelli d’Italia si era astenuta, e allo stesso modo non avevano sostenuto i vari rapporti della commissione speciale contro le interferenze, dove spesso erano menzionati i temi della tutela dei giornalisti. E anche la Lega di Matteo Salvini aveva avuto identico  atteggiamento. Il rischio, insomma, è che diventiamo sempre più una democrazia a rischio e il posizionamento a destra di Giorgia Meloni isola sempre più l’Italia dal resto d’Europa”.

Così in una nota Sandro Ruotolo, membro della Commissione Cultura al Parlamento Europeo e responsabile informazione e cultura del Partito Democratico.


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