BRUXELLES – Oggi, la Commissione Europea – nell’ambito dello European Citizens’ Initiative (ECI) – ha deciso di registrare un’iniziativa cittadina dal titolo “PsychedeliCare“, relativa agli standard delle cure psichedeliche nell’UE e all’implementazione delle terapie basate sull’impiego di sostanze psicoattive.

L’Iniziativa dei Cittadini Europei, strumento introdotto con il Trattato di Lisbona nel 2012, permette di porre l’attenzione su tematiche d’interesse popolare nel momento in cui almeno un milione di cittadini, provenienti perlomeno da sette Stati UE, compilando uno specifico modulo, dichiarino il proprio supporto ad un’iniziativa. Si tratta di un sistema unico che permette ai cittadini europei di contribuire a plasmare l’agenda UE, chiamando la Commissione UE a proporre nuove leggi su temi fino a quel momento ignorati.

Ed è questo l’obiettivo di PsychedeliCare che, grazie all’aiuto di un milione di firmatari, potrà tentare di portare la propria iniziativa sul tavolo dei funzionari di Bruxelles, che intanto, dopo un’attenta analisi, hanno già dato l’okay ai suoi criteri di ammissibilità, ai sensi del regolamento del programma.

Contro depressione, insonnia e burnout: gli psichedelici possono agire alla radice del problema

Secondo il team di scienziati, medici, terapisti e ricercatori nel campo delle neuroscienze che operano nel progetto PsychedeliCare, nell’Unione Europea, oggi più che in passato, è in corso una crisi della salute mentale per la quale più di 1 persona su 6 soffre di condizioni come depressione, sindromi da burnout, disturbi da stress post-traumatici e insonnia.

“I problemi di salute mentale causano sofferenze all’individuo, alle famiglie e alle comunità, e mettono una pressione enorme sui sistemi sanitari, educativi, economici, lavorativi e di welfare sociale degli Stati membri dell’UE. Il costo stimato è di 600 miliardi di euro, più del 4% del PIL all’anno. Ognuno di noi è quindi interessato, direttamente o indirettamente”. È quanto si legge sul sito ufficiale dell’iniziativa.

“Dall’avvento degli antidepressivi – SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) – negli ultimi tre decenni, non ci sono state innovazioni sostanziali nel campo della psicofarmacologia. Una parte significativa dei pazienti non risponde ai trattamenti psichiatrici attualmente disponibili. Molte condizioni mentali sono ancora difficili da trattare e le persone spesso affrontano effetti collaterali spiacevoli, come aumento di peso, insonnia, mal di testa e mancanza di libido”.

Secondo i ricercatori del team – provenienti da 15 paesi e divisi in sottogruppi specializzati – questi trattamenti sono mirati a debellare i sintomi dei problemi anziché le radici, costringendo i pazienti ad un uso prolungato dei farmaci e quindi a doverne dipendere, alle volte, anche per tutta la vita.

“La ricerca scientifica in tutto il mondo mette in evidenza il potenziale terapeutico delle sostanze psichedeliche, spesso utilizzate da molte culture e per secoli nei processi di guarigione tradizionali. Con assistenza professionale e il giusto set e setting, una o poche dosi possono produrre benefici molto importanti per i pazienti, che spesso durano a lungo”, dichiarano gli esperti di PsychedeliCare, che sottolineano la presenza di un numero crescente di risultati medici pronto a supportare l’efficacia di sostanze psichedeliche come la psilocibina (sostanza presente in alcuni funghi allucinogeni), il DMT (rintracciabile in molte piante), l’LSD e l’MDMA come medicinali, naturalmente somministrati in un contesto clinico adeguatamente controllato.

In Australia, da oltre un anno, è sì a MDMA e psilocibina prescritte dagli psichiatri

In alcuni paesi extra-Ue, come Canada, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera, le terapie a base psichedelica stanno ricevendo un crescente supporto dalle autorità pubbliche. In Australia, addirittura, l’uso di psichedelici naturali per la salute mentale è già stato formalizzato, scelta governativa che la rende il primo paese al mondo a compiere questo importante passo.

Già a febbraio del 2023, infatti, l’autorità governativa responsabile del monitoraggio dei farmaci, la Therapeutic goods administration (Tga) di Canberra, aveva annunciato che, dal primo luglio dello stesso anno, gli psichiatri dotati di specifiche autorizzazioni avrebbero potuto cominciare a prescrivere queste sostanze per il trattamento di patologie come appunto depressione e insonnia. Nello specifico, l’autorità australiana dava il consenso alla prescrizione di MDMA contro i disturbi da stress post-traumatico e di psilocibina (estratta dai funghi allucinogeni) per la depressione resistente ad altri farmaci.

I prossimi passi per PsychedeliCare

Dopo la registrazione di oggi, il team di PsychedeliCare e gli organizzatori dell’iniziativa cittadina hanno sei mesi di tempo per avviare la raccolta delle firme e raggiungere un milione di sottoscrizioni in almeno sette stati membri UE entro un anno. Spetterà poi alla Commissione europea decidere se e quali azioni intraprendere in risposta alla richiesta avanzata.


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