Roma – “Il Patto per la migrazione non è la soluzione, è il problema. Va distrutto. Sinora ci sono proposte sempre soluzioni sbagliate così che è cresciuta la ribellione di tanti Paesi europei. Bisogna cambiare rotta: la tutela delle frontiere esterne è per noi una priorità. Chi vuol venire da noi deve essere esaminato fuori dall’Ue”. Lo ha dichiarato la vice-presidente del gruppo dei Patrioti, Kinga Gal. L’europarlamentare di Fidesz ha aperto una conferenza stampa del gruppo Patriots for Europe a margine della sessione plenaria che si sta svolgendo in questi giorni.  “L’approccio di Bruxelles è sempre stato ipocrita: i singoli Paesi devono poter uscire dal Patto e deve essere cancellata la multa all’Ungheria” ha concluso, prima di ricordare ed esprimere solidarietà al Ministro Salvini per il processo che lo vede imputato a Palermo.

Dopo di lei è intervenuto Jean-Paul Garraud, chiedendo alla Commissione “di rafforzare i mezzi di Frontex per fermare i migranti alla frontiera: il problema principale sono gli ingressi, non i rimpatri.” L’altro eurodeputato ungherese Tamás Deutsch ha, invece, aggiunto che “nella discussione sul bilancio è emerso che il Ppe alla fine è riuscito a tornare al buonsenso e ai valori fondanti dei suoi padri fondatori votando alcuni emendamenti: quindi è possibile una maggioranza di centrodestra contro l’immigrazione clandestina, e potrebbe succedere ancora”.

La chiusura della conferenza è affidata all’eurodeputato della Lega Paolo Borchia, il quale si è accodato alla posizione dei suoi colleghi sottolineando l’importanza di fermare le partenze piuttosto che effettuare i rimpatri, affermando che questi ultimi “sono procedure complesse e costose che prevedono accordi tra Paesi”. “Salvini ha avuto l’intuizione giusta” conclude “per minimizzare i morti serve minimizzare il numero dei partenti. Noi abbiamo idee concrete per risolvere i problemi”.


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