Bologna (eu24news.eu) – Dietro lo slogan “energia pulita e guadagni sicuri”, si nascondeva un inganno perfetto. L’operazione Cagliostro, condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato sotto la direzione della Procura di Bologna, ha smascherato una truffa nazionale nel fotovoltaico da circa 80 milioni di euro. Un sistema piramidale, costruito come un network marketing verde, che ha raggirato oltre seimila persone in tutta Italia, molte delle quali fragili o semplicemente fiduciose nel nuovo corso della transizione energetica.

Il meccanismo era tanto semplice quanto diabolico: niente pannelli reali, nessun impianto visibile, solo la promessa di noleggiare moduli solari installati – veniva spiegato alle vittime della truffa – in Paesi ad alta produttività energetica. In cambio, rendimenti mensili in “energy point”, vincoli triennali e la suggestione di partecipare a un grande progetto sostenibile. In realtà, tutto si reggeva su uno schema molto classio: i guadagni dei primi investitori venivano pagati con i soldi dei nuovi, fino al crollo inevitabile.

Gli inquirenti hanno bloccato 95 conti correnti, sequestrato criptovalute, lingotti, beni di lusso e dispositivi elettronici, e chiuso il sito voltaiko.com, il cuore operativo del sistema. Un operazione, questa, che rappresenta un importante intervento di contrasto alle frodi legate agli investimenti nel settore delle energie rinnovabili. Il caso conferma la necessità di rafforzare controlli e verifiche sui meccanismi finanziari collegati alla transizione verde, anche in coordinamento con le autorità europee. La tutela dei risparmiatori e la trasparenza dei progetti energetici restano elementi centrali per garantire la credibilità e l’efficacia delle politiche di sostenibilità promosse a livello comunitario.


Scopri di più da eu24news

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.