ROMA – Un recente report di Eurostat ha stabilito che, al 31 luglio 2024, l’Europa abbia accolto, tramite la concessione dello status di protezione temporanea nell’UE, poco più di 4,1 milioni di cittadini extra-UE fuggiti dall’Ucraina a seguito della guerra scoppiata nel febbraio 2022.
Tra questi, i cittadini ucraini rappresentavano oltre il 98% dei beneficiari. Le donne adulte costituiscono quasi la metà (45,3%), mentre i bambini quasi un terzo (32,4%).
Nel report di Eurostat si legge che i paesi UE con il maggior numero di beneficiari sono la Germania (1.110.600 persone; 26,9% del totale UE), la Polonia (976.205; 23,7%) e la Repubblica Ceca (369.610; 9,0%). Rispetto alla fine di giugno dello stesso anno, il flusso di beneficiari della protezione temporanea è aumentato in Polonia (+10.430; +1,1%), Repubblica Ceca (+8.834; +2,4%) e Romania (+4.250; +2,6%), mentre è diminuito in Lussemburgo (-470; -11,0%) e Francia (-470; -0,8%). Dal report emerge un brusco calo del numero di rifugiati ucraini in Germania, dovuto per lo più ad una modifica del calcolo da parte del Governo tedesco, che ha espunto dal computo totale tutte le persone che hanno assunto un altro status di protezione o che avevano definitivamente lasciato il territorio tedesco. Ciò ha comportato una riduzione di 236.925 individui (-17,6%).
Per quanto riguarda il rapporto tra i beneficiari di protezione ucraini e la popolazione del paese ospitante, al primo posto si trova la Repubblica Ceca, che segna 33,9 individui per ogni mille abitanti, seguita da Lituania (27,4) e Polonia (26,7), mentre la media UE si attesta a 9,2 per mille persone.
Per quanto riguarda l’Italia, in seguito alla grave crisi istituzionale di fine febbraio 2022, il Governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza, prorogato sia nel 2023 che nel 2024, per assicurare l’accoglienza delle persone in fuga dal conflitto.
Al 31 luglio 2024, in Italia si contavano oltre 166mila beneficiari dello status di protezione temporanea dell’UE. In Italia, lo Stato di emergenza ha previsto un sistema di accoglienza diffuso, che ha visto il coinvolgimento di comuni, terzo settore e privati, oltre alla predisposizione di nuovi posti nei Cas. Inoltre, per ognuno dei rifugiati è stato previsto (per un massimo di 90 giorni) un assegno di 300 euro mensili, con una maggiorazione di 150 euro per ogni minorenne a carico.
Secondo un’analisi del centro studi Idos, il numero in valore assoluto di rifugiati ucraini in Italia è sicuramente maggiore: infatti, l’Italia era già prima della crisi internazionale un paese di destinazione dei flussi migratori provenienti dall’Ucraina, facendone la quarta comunità extra-UE dentro il paese. Ciò ha favorito l’ingresso di nuovi migranti che hanno autonomamente trovato sistemazione. Sembra, infatti, che solo un quinto degli effettivi ingressi nei sei mesi successivi lo scoppio della guerra abbia optato per i canali di integrazione istituzionali.
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