Roma – Le autorità belghe stanno conducendo un’indagine su un presunto caso di corruzione che coinvolgerebbe parlamentari e funzionari del Parlamento Europeo e l’azienda cinese Huawei. Secondo quanto riportato dai giornali Le Soir, Knack e Follow the Money, le indagini riguarderebbero circa 15 europarlamentari o ex europarlamentari. La scorsa settimana le autorità belghe hanno effettuato perquisizioni in 21 edifici nelle regioni di Bruxelles, Fiandre, Vallonia e in Portogallo.

Secondo le autorità belghe, alcuni lobbisti di Huawei avrebbero tentato di influenzare diverse decisioni parlamentari offrendo regali costosi, viaggi in Cina e denaro ai funzionari e parlamentari europei. Le presunte attività corruttive sarebbero iniziate nel 2021 e sarebbero proseguite fino ad oggi. In seguito a queste rivelazioni, il Parlamento Europeo ha temporaneamente sospeso l’accesso ai suoi edifici ai rappresentanti di Huawei.

Tra gli edifici perquisiti figura anche la sede di Huawei a Bruxelles, dove la polizia ha sequestrato quattro scatole di documenti e altri materiali. Sono stati sigillati anche due uffici del Parlamento Europeo assegnati a vari assistenti di europarlamentari. Secondo Politico, uno degli uffici perquisiti appartiene ad Adam Mouchtar, assistente dell’europarlamentare bulgaro Nikola Minchev, il quale ha negato ogni coinvolgimento. L’altro ufficio coinvolto sarebbe quello di assistenti degli europarlamentari italiani Fulvio Martusciello e Marco Falcone, entrambi di Forza Italia.

Uno dei principali sospettati sarebbe Valerio Ottati, lobbista italo-belga e direttore per gli Affari pubblici europei di Huawei dal 2019, ed è già stato interrogato dalle autorità belghe in merito al suo coinvolgimento. In risposta alla notizia, Huawei ha rilasciato un comunicato ufficiale dichiarando di adottare una politica di “tolleranza zero” nei confronti della corruzione e di voler collaborare con le autorità per chiarire la situazione.

Negli scorsi giorni, un mandato di arresto europeo è stato emesso nei confronti di Lucia Simeone, collaboratrice dell’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello. La donna è stata arrestata in provincia di Caserta dalla Polizia di Stato italiana. Le accuse mosse nei suoi confronti comprendono associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. Simeone sarà interrogata da un giudice della Corte d’Appello di Napoli.

Non è la prima volta che il Parlamento Europeo si trova al centro di un’indagine: poco più di due anni fa, infatti, il caso “Qatargate” ha coinvolto alcuni parlamentari europei, tra cui l’italiano Panzeri, accusato di essere a capo di una rete di eurodeputati inclini a tutelare gli interessi di Qatar e Marocco. L’indagine progressivamente si sgonfiò ma Roberta Metsola, nel suo programma per l’elezione a Presidente del Parlamento Europeo, presentò quattordici punti programmatici il cui obiettivo era quello di riportare trasparenza all’interno dell’aula di Bruxelles. Tuttavia, alcune delle misure previste non sono ancora state pienamente attuate. Tra queste, la creazione di un organismo incaricato di garantire il rispetto degli standard etici da parte di tutte le istituzioni dell’UE. L’operatività di questo organo è, però, ancora limitata.