Alla Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta” una mostra di opere (1910-1970) del maestro Alberto Magnelli
dal 9 giugno al 16 settembre 2012
Una eccezionale mostra ripercorre l’intero itinerario artistico di Alberto Magnelli (Firenze 1988, Meudon 1971), uno dei protagonisti dell’astrattismo europeo, dalle opere giovanili innestate nella temperie matissiana e futurista fino al grande capitolo dell’astrazione. Centosette opere provenienti da collezioni private tra oli, disegni, gouaches su carta, litografie, collages, linoleumgrafie ripercorrono le diverse fasi della sua produzione apparentemente distanti perché segnate da un dissimile registro stilistico, in realtà contraddistinte da un’estrema coerenza interna, segnata da un vigilato rigore formale e da un lirico equilibrio visivo aperti ad un clima di metafisico silenzio. L’artista riversò in effetti nella sperimentazione, peraltro coltivata con grande autonomia, nonostante la sua frequentazione del futurismo e in generale dei più interessanti movimenti di avanguardia europea, la memoria della sua lunga e meditata lettura giovanile della maggiore pittura toscana del Trecento e Quattrocento, da Paolo Uccello a Masaccio a Piero della Francesca.
La mostra, curata da Giorgio Agnisola, è promossa dalla Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea “Giovanni da Gaeta” di Gaeta e dall’Associazione Culturale Novecento.
In mostra sono presenti opere degli esordi e del primo compiuto periodo di attività, quello delle “Esplosioni liriche”; quindi del successivo “Realismo Immaginario”, fino a toccare quel fondamentale momento di svolta dell’arte magnelliana (che coincise con il definitivo approdo del maestro a Parigi), quello delle “Pietre esplose” dei primi anni Trenta, che costituirono l’anticamera della ricca e vasta produzione astratta. D’altra parte già negli anni Dieci Alberto Magnelli aveva realizzato alcune opere totalmente astratte che testimoniavano la precocità del suo grande talento innovativo.
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